La lira per fare il milione: Avellino ed il salto di qualità mancante

La Sidigas, dopo un inizio di stagione esaltante, è in netto calo
16.02.2018 13:01 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
La lira per fare il milione: Avellino ed il salto di qualità mancante
© foto di Alessia Doniselli

Sembrano passata una eternità dal 13 gennaio scorso: Avellino espugnava Trento e chiudeva il girone d’andata in testa (prima squadra del meridione a farlo) con soltanto 3 sconfitte, ed un inverno da una sconfitta in nove partite, contro Cremona. La stessa Cremona che è stata capace di ottenere, in rimonta e dopo un supplementare, l’accesso alle semifinali di Coppa Italia; nel girone di ritorno, invece, sono già arrivate due sconfitte in quattro partite. Gli irpini si confermano sempre primi in classifica, anche se in coabitazione con Venezia e Milano, con Brescia a poca distanza. 

In Europa, il copione è simile: prima del 13 gennaio, la Sidigas si presentava con un record di 5-5, non esaltante ma comunque lasciando aperto qualsiasi discorso qualificazione; da allora, è arrivata una sola vittoria in quattro partite, che hanno portato la società Campana a retrocedere in Europe Cup (Ottavi contro Minsk). Avellino potrebbe approfittare del livello più abbordabile della competizione per provare a riportare un trofeo che manca da 10 anni esatti (Coppa Italia marchiata Boniciolli, Marques Green e Devin Smith). 

Quella rosa di livello non riuscì a coronarsi a causa di squadre più attrezzate, come la Roma targata Lottomatica o la Siena cannibale. Questa Scandone ha tutte le carte in regola per andare fino in fondo: toccherà a coach Sacripanti, etichettato come “perdente di lusso” (dopo anni di eliminazioni consecutive tra coppe e playoff, sempre contro squadre abbordabili) ed ai suoi reagire, con un campionato che li vede sempre protagonisti ed una coppa Europea alla portata. Avellino, dopo un girone d’andata vissuto con folgoranti vittorie allo scadere (Sassari, Varese, Venezia, e soprattutto quel folle Buzzer Beater di Filloy a Milano) sembra aver perso energie: dopo aver condotto per tre quarti, i verdi si sono sempre sciolti alla distanza. E’ accaduto con Brescia, a Bonn (suicidio costata la qualificazione europea) ed in Coppa Italia con Cremona. 

Sacripanti paga anche la gestione della rosa: soltanto pochi minuti per Zerini, Fitipaldo e Scrubb contro la Vanoli, portando i vari Leunen, Filloy e Fesenko ad arrivare stremati alla fine della partita. Per far rifiatare l’ucraino si aspetta il rientro prossimo di Shane Lawal, che deve ancora giocare con la maglia Sidigas in questa stagione: considerato l’apporto sotto tono di Ndiaye, il ritorno dell’ex Sassari può portare quella ventata di energia e freschezza che tante fortune hanno portato ad Avellino nella prima parte di stagione.