Basket o vita? Semifinale o figlio? Grazie Jasikevicius

Il coach dello Zalgiris mette tutto su una giusta ottica.
21.05.2017 16:28 di Simone Mazzola Twitter:    vedi letture
Basket o vita? Semifinale o figlio? Grazie Jasikevicius

L’ossessione del risultato indipendentemente da tutto è un concetto molto italiano che perseguiamo in ogni ambito della vita che va dalla realizzazione personale sino allo sport. L’idea che chi vince ha ragione è nella quotidiana concezione delle cose, ma come ha detto e spiegato bene Daniele Baiesi: “E’ bravo perché vince, o vince perché è bravo?”. Questa dicotomia e soprattutto questa domanda possono avere diverse interpretazioni, ma come sempre bisognerebbe andare oltre a questo.

Noi di Basketissimo abbiamo avuto la fortuna/possibilità di sentire diversi protagonisti del basket attraverso Backdoor podcast, raccontando le loro carriere e i loro successi. La cosa particolare che ci ha colpito ed è molto più ricorrente di quello che si potrebbe pensare è quanto soprattutto gli allenatori, ma anche giocatori e dirigenti, dicano che i più grandi trofei conquistati siano i rapporti umani che si creano.
Andrea Trinchieri, Maurizio Buscaglia, Giuseppe Sindoni e tanti altri hanno raccontato di come si portino dietro ancora oggi i rapporti instaurati, quelli che vanno oltre il campo da gioco, la palestra o le sale video. Anche nella giornata di oggi abbiamo avuto un'altra testimonianza che la vita va oltre il basket e che seppur ci sia una partita importante, non ci sono risultati che tengano dietro a un traguardo di vita.

Durante la gara tre di semifinale tra Zalgiris e Neptunas, Augusto Lima ha lasciato la sua squadra nel bel mezzo della partita, abbandonando panchina e palazzetto. Il motivo è la nascita di suo figlio che ha cambiato le priorità di quel momento. In conferenza stampa il coach Sarunas Jasikevicius è stato interrogato sul perché un giocatore potesse lasciare la panchina e la sua squadra nel bel mezzo di una semifinale. Con grande umanità Jasikevicius ha spiegato la situazione al giornalista dicendo di aver accordato lui il permesso di andarsene al suo giocatore confermando che la nascita di un figlio va ben oltre il risultato di qualsivoglia partita. Ha chiesto al giornalista se avesse dei figli e se potesse capire quale fosse la gioia di diventare padre. L’impagabile soddisfazione di Lima non avrebbe potuto essere tale con nessun risultato sportivo.

Ah già, non vi abbiamo detto com’è finita la partita…ma in fondo al cospetto di questo, che importanza ha?