Le italiane in Eurolega: una debacle ed una crisi con tanti perché

Senza una rappresentante nelle migliori 16 d'Europa, non era mai accaduto nell'era Uleb
20.12.2015 17:36 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Le italiane in Eurolega: una debacle ed una crisi con tanti perché
© foto di Alessia Doniselli

Tre vittorie e 17 sconfitte. Numeri che spaventano, ma che sono la dura realtà delle squadre italiane in Eurolega, ovviamente entrambe eliminate nella prima fase, come non era mai accaduto nella storia della competizione Uleb e non accadeva da poco dopo il dopoguerra in generale. Ma il fallimento di Sassari e Milano nel corso di questo 2015, non è un episodio isolato, ma un trend negativo che il basket italiano sta portando avanti da molto tempo. Escluso l’exploit Olimpia di due anni fa, con l’approdo ai playoff, solo la Siena vincitutto di Pianigiani è stata competitiva in Europa nell’ultimo decennio.

Allora il problema è di fondo e c’è una crisi del nostro movimento, anche se i numeri snocciolati dalla Legabasket sul pubblico fanno capire che la passione fortunatamente non è stata persa. Però non basta per ottenere i risultati e sono tanti i motivi di questo periodo buio: ovviamente non si può non citare la differenza notevole di budget tra le nostre squadre e le big europee, ma anche senza un monte stipendi faraonico si possono fare buoni risultati e restare nell’elite europea, come ad esempio alcune spagnole, come Malaga e Vitoria oppure i lituani dello Zalgiris, hanno fatto (e stanno facendo) con continuità. 

Prima di tutto serve programmazione, quella che i nostri club non fanno, perché portati a ribaltare tutto con un’annata negativa (come successo a Milano) o per l’impossibilità economica di trattenere i propri big (come per Sassari). Poi ci vorrebbe una forte anima italiana, in modo da trasferire l’etica ed anche la storia del club agli stranieri: questo avviene all’estero, se pensiamo a giocatori come Reyes, Llull, Navarro, Spanoulis o Diamantidis, solo per citare i più importanti. Ultimo, ma non certo meno importante, gli impianti: i nostri sono vetusti e poco accoglienti. E spesso i club, anziché avere dei ricavi, devono pagare l’affitto per poterci giocare. Ovviamente andando ad incidere sul budget da dedicare alla costruzione della squadra. Servirà cambiare rotta, ed anche velocemente, per non restare nella Serie B d’Europa. Dove, purtroppo, ora il nostro basket è relegato. Con la nuova Eurolega, emergere sarà ancora più complicato.