Tre partite da giocare in Eurocup e Champions: la situazione

Mancano 120' alla fine di Top 16 di Eurocup e fase a gironi di Champions: come sono messe le squadre italiane?
18.01.2018 13:01 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
Garrett Nevels (Reggio Emilia)
Garrett Nevels (Reggio Emilia)
© foto di Foto Unics Kazan

Rimangono 120’ da giocare nella fase a gironi di Eurocup e Champions League per le sette italiane ancora in corsa nelle due manifestazioni: la situazione è ampiamente positiva nella ‘sorella minore’ dell’Eurolega, mentre in Champions già due italiane su quattro sono virtualmente eliminate dalla fase a eliminazione diretta, con anche la ‘retrocessione’ in FIBA Europe Cup che appare tutto meno che certa.

Partiamo dalla nota positiva, quella relativa alla stagione in Eurocup di Trento, Torino e Reggio Emilia. La prima è quella messa peggio delle 3, dopo la sconfitta di ieri in Montenegro col Buducnost, attualmente 2° in un girone dominato dal Lokomotiv Kuban, principale favorita alla vittoria finale. La Dolomiti Energia può sperare, però, visto che due delle prossime tre partite saranno disputate sul parquet amico del PalaTrento; imperativo in chiave passaggio del turno, però, sarà ribaltare settimana prossima il -13 accusato a Podgorica.

Positiva la situazione di Torino e Reggio Emilia, entrambe virtualmente qualificate nei rispettivi gironi, i più equilibrati dopo le prime tre partite. La Fiat di Recalcati è attualmente appaiata a Bayern (contro cui dovrà ‘difendere’ un +14) e Zenit, avversario dell’ultima giornata al PalaRuffini in quello che verosimilmente potrebbe essere uno spareggio per i quarti di finale (Torino dovrà recuperare un -11 subito in Russia). La Grissin Bon, invece, è prima per classifica avulsa davanti a ASVEL e UNICS (staccato il Limoges, quasi fuori), e ha il destino in mano visto che dovrà giocare con Villeurbanne in casa. La vittoria in Russia, in particolare, rischia di pesare tantissimo: un 2-0, realtà in caso di successo la prossima settimana al PalaBigi, farebbe mettere a Reggio Emilia più di un piede ai quarti di finale (4 punti invece il passivo da recuperare sull’ASVEL). Curiosi anche gli incroci virtuali dei quarti di finale, che attualmente vedrebbero una sfida tutta italiana tra Reggio Emilia e Torino.

Del tutto diversa la situazione in Champions League, dove soltanto Venezia e Avellino possono legittimamente sperare nel passaggio del turno e l’accesso alla fase a eliminazione diretta. Quella coppa che l’anno scorso sorrise alle italiane quest’anno si sta rivelando quasi un calvario: la Reyer, che ‘difende’ la Final Four disputata nella scorsa stagione, è attualmente terza nel suo girone avendo la classifica avulsa positiva su Bayreuth, Strasburgo e AEK Atene. Con solo una vittoria nelle ultime cinque partite, però, per la squadra di De Raffaele non sono ammessi ulteriori passi falsi: imperativo categorico sarà sfruttare il fattore campo del Taliercio, teatro di due delle ultime tre partite, e sperare che gli equilibri del groppone a 4 squadre non cambino in maniera sfavorevole.

In bilico Avellino, attualmente quarta grazie al 2-0 con Ostenda nonostante il record negativo dopo 11 giornate (5-6). Gli irpini dovranno però stare attenti al trittico di squadre appaiato al 6° posto, distante soli due punti: con Zielona Gora, Aris e Telekom Baskets la Sidigas ha perso 4 partite sulle 4 sinora giocate, con greci e tedeschi che incroceranno il cammino della squadra di Sacripanti nelle ultime due giornate (-3 il passivo da recuperare su Salonicco, -8 su Bonn).

Solo gli scontri diretti tengono ancora in vita Sassari, che deve recuperare 3 partite in 3 giornate al Pinar Karsiyaka: ai turchi basta un successo per il passaggio del turno, più verosimile vedere i sardi disputare la fase a eliminazione diretta di Europe Cup. Matematicamente fuori in Champions è Capo d’Orlando, tenuta in corsa per un posto in Europe Cup solo dagli scontri diretti: basterà una vittoria del Ventspils nelle ultime tre giornate per chiudere già a inizio febbraio la prima avventura europea dei siciliani.