Eurolega, il futuro nelle parole di Bertomeu: “La Virtus? Ha chances”

Ospite dell’Olimpia Milano nella serata dedicata a Dino Meneghin, il CEO della competizione ha tracciato le linee guida per il futuro.
20.11.2019 17:22 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
Eurolega, il futuro nelle parole di Bertomeu: “La Virtus? Ha chances”

Al Forum di Assago ieri sera non è andato in scena soltanto il presente e il passato della pallacanestro europea, ma anche il futuro. Merito, in primis, della presenza -e dell’intervento- del Presidente e CEO di Euroleague Jordi Bertomeu, presente in prima fila ad assistere alla partita tra Milano e Maccabi e alle celebrazioni per il ritiro della maglia di Dino Meneghin.

Sulla stagione attuale e l’Italia in Europa: “Eurolega ed Eurocup stanno andando benissimo. Per gioco, tifosi e seguito televisivo. Siamo solo alla nona partita, ovviamente è presto per fare valutazioni, ma siamo comunque contenti. Anche perchè le squadre italiane si stanno comportando bene, tutte in corsa per le top16 di EuroCup. E lo dico anche perché ritroviamo club che hanno fatto la storia del vostro basket. Virtus, ma anche Fortitudo, Treviso e Roma”.

Sul futuro: “Entro due settimane avremo novità importanti. Un futuro che vediamo fatto di concetti come standard più alti per i club, di qualità del prodotto, per un’esperienza migliore per i nostri tifosi. E una Lega sostenibile sul piano economico. Sulla struttura? Una lega di sedici squadre con sedici licenze pluriennali, non chiusa perché ci sarà sempre l’accesso da EuroCup. Ne sapremo di più dopo il board che ci sarà tra 15 giorni”.

Sulla riforma approvata in estate: “È il primo passo per andare sul modello da 16 squadre con licenze a lungo termine, ci permette di fare una valutazione diversa. Puntando non sui campionati ma sui club, visto che i proprietari sono i club. Consolidarci in Germania, e l’illusione, che non è tanto un’illusione, di avere una squadra nel Regno Unito. Più club come Valencia e la Virtus Bologna. Valuteremo queste realtà per una licenza a lungo termine. Questa è stata la strada percorsa da Olimpia Milano anni fa. Dopo un test di due anni, capimmo che era la decisione giusta e oggi Milano ha una licenza pluriennale”.

Sul Fair Play finanziario: “Queste regole hanno bisogno di implementazioni progressive. Ora siamo al top. Vogliamo la sicurezza che i nostri club siano puntuali nei salari. Diminuirà ad esempio la percentuale di partecipazione del club, ma al tempo stesso vogliamo aiutare le organizzazioni a migliorare nel marketing”.

Sulla Virtus Bologna: “La prima possibilità è vincere l’EuroCup o arrivare in finale. Sulla licenza a lungo termine è un discorso diverso. Dipende da un miglioramento delle infrastrutture del club, progetto che hanno già iniziato, ma entro due o tre anni è difficile arrivare a questo. Come Valencia, ha aspirazione, stabilità e blasone per puntare a questo. Ma serve un impianto per rendere sostenibile un business”.

Sugli arbitri: "Gli arbitraggi sono difficili, sempre discutibili, penso ad un Mondiale che per molti non ha avuto un livello adeguato. Non è una mia opinione. Non credo comunque che per i club sia un punto importante, sono tre anni che non ne parliamo. Abbiamo arbitri, coordinatori, gruppi di lavoro che portano a quelle tre persone umane che sbagliano, come sbagliamo tutti noi”.