La grande stagione di Melli ed il sogno Nba all'orizzonte

Si aprono le porte del campionato americano per Nicolò Melli dopo la sua grande stagione al Bamberg
15.04.2017 15:31 di  Domenico Landolfo   vedi letture
La grande stagione di Melli ed il sogno Nba all'orizzonte
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© foto di Alessia Doniselli

Possono le latitudini incidere sulla carriera di un giocatore? Non volendo riferirci al passaggio da un continente all’altro, ma il contesto giusto, unito alla possibilità di poter crescere ed esprimere il proprio potenziale, possono fare una differenza colossale. Ne sa qualcosa Nicolò Melli, che tra Cremona e Milano aveva dimostrato qualcosa di importante, ma che nella città meneghina non aveva mostrato di poter essere la superstar che invece oggi si ritrova ad essere. Ha messo nella sua valigia verso la Germania tanta rabbia e voglia di riscatto, diventando un punto fermo per Bamberg.

Un progetto in cui coach Andrea Trinchieri è un punto fermo, uno di quelli, forse ancora pochi, che insegnano pallacanestro e che contribuiscono alla crescita prima mentale e poi tecnica di ogni ragazzo. In due anni Melli ha preso sulle sue spalle la squadra, diventando il simbolo di un classico “underdog” in una squadra media piccola che però non ha paura di niente e nessuno. Una storia magari sentita, ma che nella cittadina tedesca diviene ancor più vera. Imporsi in un campionato che magari non ha prestigio come la Lega di Serie A è stata una faccenda molto particolare, anche perché i minutaggi si riducono a fronte di una rotazione più allargata.

È nelle notti d’Europa che però Melli si è preso le luci della ribalta. Arrivano i top club, quelli contro cui non puoi distrarti. Ricordo quella due giorni quando in back to back il Brose affrontò Maccabi e Cska Mosca. Ne uscirono, contro alcuni dei più forti lunghi europei, due gare magiche, da 26 e 27 punti, che sbancarono la Nokia Arena di Tel Aviv e sfirorarono l’impresa contro l’Armata Rossa, che passò solo in un finale contestatissimo. Non sono i numeri che fanno la differenza – come ha recentemente criticato anche Marc Gasol a proposito del mondo Nba – ma quelle due gare lo hanno messo sulla mappa di quelli che contano, facendone un simbolo di quell’Italian Style che tanto piace, non solo necessariamente a Ettore Messina in vista nazionale.

Dopo una stagione conclusa a oltre 11 punti di media conditi da 7.4 rimbalzi per allacciata di scarpe, era chiaro che qualcosa si sarebbe mosso in vista dell’estate. Per un lungo che ha mano morbidissima sia al tiro (53,5 % da 2 – 43% dalla lunga distanza – 74% ai liberi) sia in fase di assistenza ai compagni (più di 2 a partita) è ovvio che la chiamata Nba sarebbe auspicabile. Fonti vicino all’ambiente vogliono che siano i Brooklyn Nets e gli Houston Rockets ad aver messo gli occhi sul lungo azzurro. Sarebbe il coronamento di una carriera, ma bisogna andarci con i piedi di piombo, sia per l’autenticità della notizia, sia per la possibilità concreta di una destinazione del genere.

Brooklyn sarebbe un low profile che però gli darebbe tanti minuti, mentre in Texas troverebbe un altro allenatore che mastica parecchio italiano come Mike D’Antoni, avrebbe una squadra in cui sarebbe uno dei tanti alla corte del Barba, con magari qualche minuto di media in meno, ma avrebbe la possibilità di inserirsi velocemente in quel sistema di run and gun con delle doti, atletiche e balistiche, che hanno reso grandi ai Phoenix Suns Marion e Stoudemire, e che sono qualità che coach d’Antoni cerca disperatamente. Sarebbe una grande opportunità ma, come tutti gli step della carriera, dovrà essere affrontata con calma e gesso, non certo le qualità di un leone come lui. Staremo a vedere, intanto ora il dado è tratto anche per la Bundesliga, la cui conquista sarebbe necessaria per procacciarsi un’altra annata europea.