La sfida 'ai voti' del Panathinaikos e la minaccia di addio all’Eurolega

Il club greco farà un referendum con i tifosi per decidere se restare con Bertomeu
08.02.2018 14:39 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
La sfida 'ai voti' del Panathinaikos e la minaccia di addio all’Eurolega
© foto di Twitter Panathinaikos

Qualche giorno fa l’Eurolega ha deciso di sospendere per un anno Dimitris Giannakopoulos, il proprietario del Panathinaikos, per i comportamenti avuti nell’ultimo periodo, sia al palazzo che sui social. Secondo il giudice sportivo, queste condotte “mettono in pericolo le relazioni armoniose tra i club e sono dannose per lo sport del basket". Il numero uno dei verdi non potrà così entrare nelle arene dove si giocheranno le partite di Eurolega (o Eurocup) fino al febbraio del prossimo anno. Una punizione pesantissima, che ha provocato la dura reazione del club ateniese.

La società ha chiamato al voto i tifosi, dopo che è stato respinto l’appello sulla squalifica: con questa votazione “che si terrà nei prossimi giorni – viene scritto nel comunicato ufficiale - i fans decideranno il futuro del club nella competizione. Il risultato della votazione avrà effetto immediato”. Cosa significa? Il Panathinaikos sta pensando di lasciare l’Eurolega ed ha chiesto ai tifosi se vogliono proseguire a disputare la massima competizione continentale oppure no. Con la volontà, in caso di risposta negativa, di uscire immediatamente, già nella prossima settimana.

La partita di questa sera con il Baskonia, dunque, potrebbe essere l’ultima dei verdi in Eurolega, dove attualmente si trovano in quarta posizione, a pari merito con il Real Madrid. Aspettando l’esito della votazione, Jordi Bertomeu spera in un ritorno alla normalità: “I club di Eurolega hanno bisogno del Panathinaikos, il Panathinaikos ha bisogno dell’Eurolega, ma non possiamo accettare insulti irrispettosi dell’Eurolega come organizzazione – le sue parole ad Eurohoops - Stiamo avendo dei problemi con il proprietario del club, ma credo torneremo alla normalità il prima possibile. Tuttavia, non possiamo accettare o tollerare nessun tipo di approccio irrispettoso".