Mondiali 2014: seconda semifinale, in campo Serbia e Francia

Presentazione della sfida tra Serbia e Francia, valida per un posto in finale
12.09.2014 10:00 di Luca Servadei Twitter:    vedi letture
Kristc e Teodosic
Kristc e Teodosic
© foto di Agenzia Aldo Liverani sas

Alzi la mano chi al termine dei gironi di qualificazione avrebbe scommesso su di una semifinale Mondiale tra Serbia e Francia, a discapito delle ben più quotate Spagna e Grecia. Se avete alzato la mano, complimenti, altrimenti, non vi preoccupate, siete in buonissima compagnia. Conclusasi nella giornata di ieri la prima delle due semifinali, che come da copione ha visto Team USA asfaltare, dopo Messico e Slovenia, anche la Lituania di coach Kazlauskas, scenderanno oggi in campo due nobili del basket europeo come Serbia e Francia, alla ricerca di un sorprendente posto in finale.

In un angolo del ring, la Serbia di coach Djordjevic, reduce da un girone di qualificazione che l'aveva vista trionfare solo contro Iran ed Egitto e che a partire dagli ottavi, ha completamente cambiato marcia, sorprendendo prima la Grecia di Katsikaris, ed annichilendo poi il Brasile di Magnano. Il rientro di Krstic, l'aumento dell'intensità difensiva, la consueta "cattiveria agonistica" serba, la leadership di Teodosic e l'aggressività di Bogdanovic e Raduljica, possono spiegare solo in parte un salto di qualità, cui solo le grandissime squadre possono puntare in corso d'opera.

Nell'altro angolo, la Francia di Collet, che nonostante assenze pesantissime, a partire da quella del playmaker (forse) più decisivo al mondo Tony Parker, ha "matato" la Spagna padrona di casa per il dispiacere di tutto il popolo spagnolo. Quello che pareva essere il quarto di finale più scontato, ha riservato invece la sorpresa più grande di questa rassegna iridata, confermando, dopo la vittoria ad Eurobasket 2013, l'incredibile momento positivo della pallacanestro transalpina. Quando riesci a tenere la Spagna delle meraviglie a 52 punti segnati in 40 minuti di gioco, vuol dire che la tua difesa merita un enorme plauso, e con un Boris Diaw, tornato quello di inizio giugno (o quasi), continuare a sognare non è vietato.  Difficile azzardare un pronostico dunque, non ci resta che sperare che Serbia e Francia continuino a stupire.