Passione&Folle immense: così il Mondiale 2023 sarà nelle Filippine

La FIBA sabato ha in pratica assegnato le prossime due edizioni dei Mondiali di Basket (2023 e 2027): come siamo arrivati a questo punto.
12.12.2017 11:31 di Ennio Terrasi Borghesan Twitter:    vedi letture
Passione&Folle immense: così il Mondiale 2023 sarà nelle Filippine
© foto di Foto FIBA

Filippine, Giappone e Indonesia nel 2023. Argentina e Uruguay (quasi sicuramente) nel 2027. Saranno queste, a meno di improbabili e netti cambi di rotta nel calendario FIBA, le porte d’accesso per il basket maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024 e Los Angeles 2028.

La candidatura asiatica ha convinto all’unanimità il consiglio direttivo della FIBA sabato scorso a Mies, che visti anche i ritiri di Russia e Turchia nelle settimane precedenti all’assegnazione ha elogiato la candidatura rioplatense di Argentina e Uruguay, riservandosi di assegnare loro il Mondiale 2027 già nel prossimo giugno qualora i due paesi riescano a soddisfare alcuni requisiti generali nell’adattare la candidatura quattro anni dopo, a tre anni per altro da una possibile organizzazione, per entrambi i paesi, del Mondiale di Calcio.

Ma sabato è stato il giorno in particolare delle Filippine, che avevano già provato a inseguire il sogno mondiale nel 2015, quando furono battuti dalla Cina. Stavolta l’unione con l’entusiasmo dell’Indonesia (la cui delegazione era guidata dal presidente dell’Inter Erick Thohir), che proprio nel 2023 parteciperà per la prima volta ad un mondiale di basket, e l’esperienza del Giappone, che riaccoglierà la FIBA World Cup 17 anni dopo il 2006 che vide lo storico trionfo spagnolo, ha convinto la totalità del consiglio direttivo FIBA.

Fra 6 anni quindi i mondiali torneranno -o resteranno, vista la prossima edizione cinese- in Asia, con le Filippine che la faranno da padrona con 4 sedi -tra cui il Mall of Asia che ha già ospitato uno dei tre tornei PreOlimpici nell’estate 2016- mentre Giappone e Indonesia ne offriranno una a testa.

Teatro principale del Mondiale, nonché sede unica della fase finale (dai quarti di finale alla finalissima, quindi verosimilmente tutte le partite che oltre alle medaglie assegneranno i posti per Parigi 2024), sarà la più grande arena indoor al mondo: la Philippine Arena di Bocaue, centro a 27 km dalla capitale Manila. L’arena può ospitare fino a 55,000 spettatori, ed è stata recentemente utilizzata per le tre partite decisive delle finali del seguitissimo campionato filippino, dove si è potuto ammirare l’entusiasmo viscerale del paese per la pallacanestro: il basket è per distacco lo sport nazionale, e la passione delle Filippine è stata inquadrata in dei video diventati virali nei giorni precedenti all’assegnazione, alcuni dei quali hanno visto per protagonista il giocatore dei Los Angeles Lakers Jordan Clarkson, naturalizzato filippino ed eleggibile per la nazionale.

Una breve parentesi la merita anche la sconfitta (ma come detto in precedenza ‘momentaneamente’) candidatura di Argentina e Uruguay, che si proponeva di riportare il Mondiale nelle Americhe (dove manca dall’edizione di Indianapolis 2002, quella che aprì la “crisi” di Team USA) e che dovrà aspettare almeno altri 10 anni. Una candidatura forte, fatta di nuove arene (l’Antel Arena di Montevideo e l’Estadio Villa Panamericana di Mendoza) e di un luogo suggestivo per la fase finale: lo stadio di Parque Roca a Buenos Aires, casa della nazionale Argentina di Coppa Davis di Tennis, che diventerà indoor in vista delle Olimpiadi Giovanili che si terranno a Buenos Aires nell’ottobre 2018.

I due paesi rioplatensi dovranno però aspettare, perché prima arriverà il momento delle Gilas Pilipinas.