Da Cagliari, con difesa, certezze e soprattutto la Melli-Hackett

Le considerazioni dopo la due giorni giocata dalla nazionale azzurra e contraddistinta dalle vittorie contro Finlandia e Turchia
14.08.2017 18:45 di Domenico Landolfo   vedi letture
Da Cagliari, con difesa, certezze e soprattutto la Melli-Hackett
© foto di Twitter Italbasket

Dal Torneo di Cagliari ne esce una nazionale in dirittura d’arrivo verso il prossimo Europeo, magari non con le stesse certezze e il talento che si potevano preventivare alla vigilia, ma con un gruppo solido e compatto che rema nella stessa direzione e che sta provando a dare quel qualcosa in più per sopperire alle assenze. Le vittorie contro Finlandia e Turchia vogliono dire poco. I nordici sono una nazionale di medio livello con qualche buona individualità che però cerca di compensare con scelte studiate a tavolino. Bene i ragazzi di Messina che si sono presi quello che la squadra di Dettman offriva e l’hanno sfruttato a proprio vantaggio.

Sulla Turchia è difficile dare un giudizio sincero, perché al di là delle assenze, che condizioneranno e non poco la formazione del Bosforo nella prossima rassegna continentale, è apparsa una squadra priva di una propria identità e che soprattutto, quando Bobby Dixon e cedi Osman non girano con i ritmi giusti fa davvero fatica a giocare con chiunque. Contro la squadra biancorossa, l’Italia è partita dalle sue certezze offensive, ha alternato momenti di più ritmo ad altri in cui ha rallentato, portando a casa il match in scioltezza.

Quella che è la parola chiave per una nazionale azzurra a dir poco perfetta, è difesa. Stenta a credersi quanto Hackett possa cambiare in bene o in male questa squadra. Sarebbe assurdo anche pensare che è un giocatore reduce da infortunio e che ha rivisto per la prima volta il campo da solo poche settimane, ma il ragazzo ex Pesaro, Siena e Milano è la chiave per indirizzare il gioco che Ettore Messina ha impresso a questa squadra. Difesa asfissiante, cambi e letture di intelligenza, essere capaci di sacrificarsi non sempre ma quando la partita lo richiede.

Se togliamo la gara con Bielorussia che non raggiunse quota 40, la difesa azzurra si attesa poco al di sopra dei 60 punti concessi per allacciata di scarpe e questo è un dato prezioso per la lettura. Di contraltare se la difesa alza il volume della radio si attacca meglio e con grande convinzione. Dimenticate le basse percentuali della Trentino Cup, Belinelli e Datome han dimostrato di poter essere il punto di riferimento nell’azzannare l’avversario alla giugulare quando serve. Triple, penetrazioni, giocate di talento servono non solo allo score ma anche al morale.

Un discorso a parte merita Melli, che sta diventando il fulcro da cui passano tutti i palloni. Probabilmente meriterebbe una vetrina maggiore di quella che il Bamberg e l’Eurolega (e la prossima stagione il Fenerbache) possono offrire, ma fa tante cose che sono utili al progetto. Letture dall’alto con passaggi degli di un play, sgomitare a rimbalzo, fare tanti scivolamenti difensivi quando l’avversario prova a infilarlo. Sarebbe stata di sicuro una coppia interessante con Gallinari, ma la verità è che se garantisce questi mezzi, sempre nelle sue corde, potrebbe non sentirsi troppo la mancanza del nuovo giocatore dei Clippers. Le premesse ci sono tutte, ora Tolosa e poi Atene per un Europeo ormai alle porte che si aprirà il 31 con la sfida contro Israele, già programmata per le ore 20.30.