I quarti di finale e la Serbia: un doppio tabù da superare per l’Italia

La sfida si avvicina. Gli azzurri hanno iniziato ieri la preparazione per il quarto di finale, tra lavoro in campo e davanti al video, e completeranno oggi il lavoro ed essere poi pronti al meglio delle loro potenzialità per una sfida che può aprire le porte alla zona medaglia. Proprio il piano partita è stato spesso un elemento vincente, ad esempio come il grande lavoro difensivo di squadra impostato e realizzato su Markkanen. Ora ovviamente le difficoltà si alzano e non ci sarà più solo un giocatore da contenere, anche se Bogdanovic e Marjanovic sono i pericoli pubblici principali della Serbia.

Ci sarà anche un ostacolo psicologico da superare per gli azzurri: l’Italia non ha mai battuto i serbi in una fase finale di Eurobasket (tre sconfitte in tre partite, l’ultima a Berlino nel 2015) ed ha sempre chiuso la competizione ai quarti di finale nelle ultime due edizioni, non superando questo ostacolo dal 2003, anno dell’ultima medaglia italiana, preludio allo storico argento olimpico di Atene 2004. Anche se, questa volta, non ci sarà la Lituania a sbarrare eventualmente la strada all’Italbasket, come invece era accaduto a Lubiana e Lille, visto che i baltici sono stati eliminati già negli ottavi.

A sentire i ragazzi di Messina, tuttavia, questo non sarà un problema: “Non c’è ansia da prestazione” ha detto Aradori, così come Belinelli (“Questo non ci spaventa e non ci mette pressione”). Riuscire a scendere sul parquet sereni e con l’animo leggero (la Serbia è sicuramente favorita) potrà essere un elemento chiave per poter provare a compiere l’impresa, rompere questo doppio tabù e sognare veramente di salire su quel podio mai raggiunto da questa generazione ed apparso impossibile, da quel giorno in cui Gallinari ha dato il pugno a Kok, ‘autoeliminandosi’ da Eurobasket 2017. Ma, spesso, l’Italia si è esaltata nelle difficoltà e sta facendo lo stesso anche in questa occasione.