Italbasket, è l’ennesima incompiuta. Ed il futuro fa un po’ paura

Gli azzurri mancano il biglietto olimpico, ma è il nostro movimento ad essere in grave difficoltà
10.07.2016 15:36 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
La delusione azzurra
La delusione azzurra
© foto di Alessia Doniselli

Il giorno dopo fa ancora più male. Basta leggere i commenti social degli azzurri per capirlo, perché realizzi di aver perso una grande occasione. Per alcuni l’ultima della loro carriera di coronare il sogno di un’Olimpiade. Ma anche per gli altri, perché non è possibile sapere cosa riserverà il futuro e se questa chance verrà ripetuta. C’erano tutte le condizioni: la squadra al completo, il pubblico di casa ed anche avversarie buone, ma non certo irresistibili. Ma non sono bastate, perché è arrivata l’ennesima delusione, per una generazione d’oro che rischia seriamente di restare a bocca asciutta.

Si può discutere sulle convocazioni di Messina, sulle giornate no di alcuni nostri giocatori cardine o sugli errori nei minuti finali, ma trovare un capro espiatorio non è giusto e nemmeno possibile. Questo fallimento (perché si può chiamare solo così, purtroppo) è un insieme di tutti questi fattori, per una Nazionale a cui manca sempre un centesimo per fare una lira. Nel 2013 la colpa era del roster corto e della stanchezza, nel 2015 del mancato vissuto, ora degli episodi nel supplementare. Ma alla fine sono sempre gli altri a festeggiare ed intanto il tempo passa, con l’ultima gioia ormai lontana 12 anni. E l’Europeo 2017 sarà probabilmente l’ultima occasione di vincere qualcosa per questo gruppo.

Poi servirà un rinnovamento. Ma più che gli uomini, anche se non si vedono all’orizzonte dei fuoriclasse, serve un cambiamento radicale del movimento. Le nostre squadre sono una comparsa nelle coppe europee e dall’anno prossimo molte non ci giocheranno nemmeno per motivi politici, tanto che i nostri due migliori del preolimpico (Hackett e Melli) sono dovuti andare all’estero per crescere. Gli eventi non vengono promossi, vengono prese decisioni suicida (come la gara 6 della finale giocata in contemporanea con la nazionale di calcio) e ci si nasconde con la frase fatta del “movimento in salute”, mentre continuano a scomparire club (o a salvarsi in extremis) in tutte le serie. Ora il flop della Nazionale, isola felice fino a ieri sera alle 23.30 circa, ha probabilmente scoperchiato tutto. Speriamo sia servito almeno per far aprire gli occhi. Ma (purtroppo) non ci giureremmo.