Italbasket, il primo toto-convocati Mondiale: chi può partire in Cina?

Staccato il biglietto per il Mondiale, un primo ragionamento sui nomi in corsa per la lista dei 12.
24.02.2019 14:02 di Ennio Terrasi Borghesan Twitter:    vedi letture
Italbasket, il primo toto-convocati Mondiale: chi può partire in Cina?
© foto di Alessia Doniselli

Una qualificazione biennale che ha visto il coinvolgimento di ben 27 giocatori (contando anche un Moraschini presumibilmente prossimo al debutto domani in Lituania), senza poi contare i due NBA sempre “gravitati” attorno sui media ma non sul parquet. La base tecnica a cui potrà attingere Meo Sacchetti per scegliere i 12 giocatori che faranno parte dell’avventura Mondiale in Cina è indubbiamente ampia: per necessità (le finestre e le assenze di NBAers e giocatori di Eurolega) ma anche per intuizione e mentalità il CT, fresco di rinnovo, ha coinvolto una base ampia di giocatori, seguendo l’esempio delle altre big già certe della qualificazione. Soltanto in tre (Luca Vitali, Awudu Abass e Paul Biligha) sono scesi in campo in tutte e 11 le partite di qualificazione sinora disputate dall’Italia. Ma facendo un primo tentativo di “toto-convocati”, quali nomi potrebbero uscire?

PLAY (ipotesi: 3) - È plausibile che un nome “sicuro” possa essere quello di Daniel Hackett, in continuo crescendo al CSKA quest’anno e -dettaglio da non sottovalutare- il primo azzurro d’Eurolega a mettersi a disposizione di Sacchetti già nello scorso giugno (le sue qualificazioni durarono però soltanto 4 minuti per l’infortunio patito a Trieste contro la Croazia). Dietro un nome potrebbe essere proprio quello di Luca Vitali, uno dei tre sempre presenti per un impatto che va al di là delle cifre e uno status importante da leader. Pensando a un roster che vedrà tre portatori di palla, il terzo nome può essere quello di Andrea Cinciarini, rientrato nel giro azzurro nello scorso settembre. Un jolly, però, potrebbe essere rappresentato da Niccolò Mannion: probabilmente acerbo per il livello del mondiale, il futuro giocatore di Arizona può rappresentare quella variabile di imprevedibilità che può tornare utile in una competizione intercontinentale, oltre ad essere un grande investimento sul futuro. E va comunque considerata la candidatura di Ariel Filloy, protagonista silenzioso delle qualificazioni (10 partite giocate su 11) e dell’Europeo 2017.

ESTERNI (ipotesi: 5) - Forse il reparto con le maggiori certezze. Marco Belinelli ha ribadito più volte la sua massima disponibilità a far parte del gruppo azzurro quest’estate, e su Twitter è stato uno dei primi a congratularsi con i suoi compagni di squadra dopo il successo di Varese. Sarebbe anche l’unico giocatore reduce dal Mondiale 2006, dove si rivelò al basket internazionale coi 25 punti contro gli Stati Uniti. Dietro di lui, solide certezze potrebbero sicuramente essere Amedeo Della Valle, miglior realizzatore azzurro delle qualificazioni e i due capitani Gigi Datome (di fatto) e Pietro Aradori (per il biennio di qualificazione). Per l’ultimo posto di cinque probabilmente parte in prima fila Awudu Abass, punto fermo della nazionale di Sacchetti e indubbiamente uno dei più positivi di questo biennio. Ma occhio anche a un Alessandro Gentile in crescita (come effetto positivo dell’avventura in Spagna all’Estudiantes) e a Stefano Tonut, specialmente in caso di un gran finale di stagione con Venezia. Sembrano più da rivalutare in ottica futura i nomi di Diego Flaccadori e Simone Fontecchio, oltre a qualsiasi considerazione su un eventuale passaporto italiano per il rookie dei Milwaukee Bucks Donte DiVincenzo.

INTERNI (ipotesi: 4) - Danilo Gallinari va inserito in questa categoria, visti i tanti minuti che giocherebbe anche da 5 nel corso del Mondiale, che rappresenterebbe per lui la definitiva occasione di redenzione dopo il pugno all’olandese Kok che gli costò l’infortunio e l’Europeo 2017. Sicura la presenza di Nicolò Melli, ormai uno dei migliori giocatori d’Eurolega, per cui il Mondiale potrebbe essere il prequel di una possibile avventura NBA. Il reparto dovrebbe essere completato da Jeff Brooks, inseritosi con entusiasmo e umiltà nei meccanismi della nazionale di Sacchetti, e Paul Biligha, l’unico “5” di ruolo su cui può contare la nazionale (non a caso sempre presente nel cammino di qualificazione). Partono indietro -ma non da escludere a priori- Dada Pascolo e un grande protagonista di questa stagione come Giampaolo Ricci, mentre il nome di Christian Burns entrerebbe in gioco in caso alternativo a quello del suo compagno a Milano Brooks.