Macvan e la sfida all’Italia: “Squadra di talento, dovremo essere duri”

Il quarto di finale tra gli azzurri e la Serbia presenta tanti incroci particolari, compreso l'ex milanese
11.09.2017 11:17 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Milan Macvan
Milan Macvan
© foto di Foto Fiba

La partita tra Italia e Serbia è una classica del basket europeo e ci sono tante storie intrecciate tra le due nazioni, partendo da coach Sasha Djordjevic, per anni sui parquet e sulle panchine del nostro campionato e (si vocifera) anche candidato numero uno per quella azzurra, prima della scelta di affidarsi a Sacchetti. E, come aveva già fatto nei mesi scorsi, considera la squadra di Messina una delle favorite per il podio: “Quando ti chiami Italia, devi sempre aspirare a competere per il massimo risultato - le sue parole - E’ una delle squadre candidate a vincere una medaglia”.

Tra i leader di spogliatoio dei serbi c’è un giocatore con un legame recente con l’Italia: Milan Macvan ha giocato le ultime due stagioni a Milano ed è stato compagno di squadra di Cinciarini ed Abass, nell’ultima annata all’EA7. “Non è una partita particolare per me - le sue parole a Basketissimo - ma rispetto molto la squadra italiana. Hanno tanto talento, giocano assieme da tanto tempo ed abbiamo giocato contro di loro una partita molto combattuta durante l’estate”. Era ad Atene, al torneo dell’Acropolis, dove i serbi si imposero nel periodo finale, dopo essere stati sotto nel punteggio.

Il neo giocatore del Bayern è un po’ preoccupato, invece, per quanto visto contro l’Ungheria: “Non abbiamo mostrato il nostro consueto livello di gioco e la nostra difesa dovrà essere molto più dura e continua contro l’Italia, se vogliamo vincere”. E rispettare il pronostico, che pende ovviamente da parte della squadra serba, nonostante Djordjevic abbia provato a presentare l’Italia come una corazzata: “Di loro mi preoccupa tutto, hanno percentuali di tiro incredibili, hanno in Belinelli e Datome i leader indiscussi della squadra ed in panchina poi c’è un valore aggiunto. Sicuramente Messina è uno dei migliori di sempre. Ma non abbiamo paura di nessuno”. Nemmeno questa Italia.