Petrucci: “Non è un crollo o un fallimento, avanti con Messina"

Il presidente federale commenta la delusione di Torino e si proietta sul futuro
10.07.2016 11:57 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Gianni Petrucci
Gianni Petrucci
© foto di Agenzia Aldo Liverani sas

La ferita è ancora fresca e fa malissimo. La fine del sogno Rio è arrivata come una doccia gelata sull’entusiasmo attorno alla Nazionale e sul banco degli imputati c’è Gianni Petrucci. Il presidente federale aveva puntato tutto su questo appuntamento, sul riportare il basket alle Olimpiadi dopo 12 anni, invece si ritrova con il fallimento del grande obiettivo. Però il n° 1 della pallacanestro italiana ci tiene subito a precisare: “C’è ovviamente grande amarezza - le sue parole - ma non è il crollo o il fallimento di un progetto. Il lavoro è stato ben fatto, è arrivata una sconfitta al supplementare”.

Ha fallito il rigore Messi e questo è come un calcio di rigore - ha proseguito Petrucci con un paragone calcistico - Ci abbiamo provato. I giocatori sono venuti tutti, il preolimpico l’abbiamo giocato a Torino, il pubblico c’è stato, però è la legge dello sport e uno deve vincere”. Per l’ennesima volta, però, non è stata l’Italia. Ed è un ko pesante, per una generazione ora all’apice della propria carriera: “Non credo sia stato l’ultimo treno, ci sono anche altri ragazzi. Dovremo migliorare, non bisogna demordere, riallacciare le scarpe ed andare avanti. Nello sport, c’è sempre la possibilità di rialzarsi”.

Anche se ormai, ad ogni manifestazione, il grande risultato non arriva e si rimanda a quella successiva, con il rischio di arrivare alla fine di una generazione d’oro senza raccogliere nulla di importante. La prossima tappa saranno gli Europei 2017, dove potrebbe esserci ancora Ettore Messina in panchina: “E’ centrale nel nostro progetto - chiude il presidente federale - Non si può bocciare un allenatore per una sconfitta ai supplementari. E’ un grande ed ha più vinto che perso. C’è la voglia di proseguire ed, a me, le rivincite sono sempre piaciute molto”. Sperando, prima o poi, di riuscire ad ottenerle e, tra un anno, di non dover commentare l’ennesima occasione mancata.