NBA playoffs: Cleveland distrugge i Celtics, LeBron fuori dalla corsa MVP

Non c'è partita in gara 2, Cleveland vola anche a +50 nel corso del match
20.05.2017 09:12 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
NBA playoffs: Cleveland distrugge i Celtics, LeBron fuori dalla corsa MVP
© foto di Twitter Cavs

Boston Celtics-Cleveland Cavaliers 86-130 (serie 0-2)

Aspettando la finale Cleveland-Golden State. Questo è il titolo dei playoff NBA 2017, troppo superiori queste due squadre al resto della concorrenza e scontate le serie in cui hanno giocato. La finale della Eastern Conference non fa eccezione ed i Cavs danno l’ennesima prova di forza in gara 2, travolgendo i Boston Celtics al TD Garden, per una partita che non c’è mai stata. Già in doppia cifra di vantaggio nel primo quarto, addirittura +41 all’intervallo (record della storia dei playoff NBA) ed anche +50 nel corso del secondo tempo, prima che coach Lue decidesse di togliere i big dal campo.

Un vero e proprio massacro sportivo, guidato da un LeBron James sempre più inarrestabile: 30 punti in 33 minuti, trovando continuità anche dall’arco e senza neanche avere la necessità di accelerare più di tanto. Un marziano su un campo da basket, ben supportato dai compagni di squadra con Kevin Love in doppia doppia (21 punti e 12 rimbalzi) e Kyrie Irving comodamente a quota 23. E Boston? Con il suo leader Isaiah Thomas fermo a quota 2 punti e zero canestri dal campo, con anche un problema all'anca, non si è vista. “Abbiamo già rimontato uno 0-2” diranno alla fine: vero, ma allora giocavano contro Chicago che aveva perso uno dei suoi leader in gara 2. Ora l’ennesimo 4-0 appare la conclusione naturale.

Inoltre, LeBron potrebbe avere un motivo in più per essere carico (come se già non lo fosse): sono stati annunciati i finalisti per il premio di MVP della stagione ed il fenomeno dei Cavs non fa parte della cerchia, racchiusa in James Harden, Russell Westbrook e Kawhi Leonard. Visto che si tratta di un premio per la stagione regolare, quando LBJ non aveva ancora messo le marce alte, non si può gridare allo scandalo. Di certo, anche se a parole ha snobbato la vicenda, è un'ulteriore spinta alla sua voglia di mostrare a tutti di essere il numero 1. E per gli altri possono essere solo dolori.