Un milione di persone per la parata dei Cavs: è delirio collettivo

LeBron James festeggia il titolo con un fiume di tifosi.
23.06.2016 07:46 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Un milione di persone per la parata dei Cavs: è delirio collettivo

#onefortheland Questo è l’hashtag lanciato dai Cavaliers per la parata che li vede sfilare per le strade di Cleveland mostrando al mondo il titolo che allo sport professionistico della città mancava da 52 lunghissimi anni.
La giornalista di Fox intervista Dan Gilber mentre il pullman va a passo d’uomo per la sfilata: “Che fiume di umanità qui -dice il presidente- è una splendida giornata, fa un caldo incredibile, ma la gente di questa città vuole solo festeggiare. Se lo merita ed è una sensazione incredibile”.
Il fiume di umanità citato da Gilbert è stato quantificato in 1.3 milioni di persone che hanno letteralmente invaso le strade della città che era “the mistake on the lake” e che per un giorno è diventato l’ombelico del mondo sportivo. Giova ricordare che la popolazione di Cleveland arriva a 500.000 abitanti e questo fa capire la portata della cosa.
Il merito è da ascrivere a LeBron James che si presenta con famiglia al seguito, un bel video-selfie dove esprime la sua gioia e ricorda a tutti che i campioni del 2016 arrivano dall’Ohio. Riceve il trofeo del titolo e giura fedeltà ai Cavs dicendo che non ha motivo per andarsene e che resterà a casa sua, dove è tornato per vincere e lo ha fatto.


Il re dell’entertainment, però, è JR Smith che si presenta ancora senza maglietta e con apparentemente i pantaloni da gara, brandendo poi un cartello che recita: “A che cosa serve una maglietta quando hai appena vinto un titolo NBA?”.
Poco dopo dal pulman fermo prende per le braccia un bambino in stampelle e lo alza per farlo vedere a tutta la folla e dire che nonostante tutti i problemi tifa Cavs e merita un momento di felicità.
Per chiudere il suo personalissimo show alza anche un altro cartello di candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, dove invita tutti a votare per lui al posto che il binomio Trump-Clinton.
Kevin Love si presenta alla festa con due cinture in stile WWE come fece a suo tempo Rasheed Wallace e non perde occasione per utilizzare il telefonino e riprendere ogni momento, anche quando Iman Shumpert decide di entrare nel clan “no T-shirt” e viaggia a petto nudo arringando la folla.
E’ difficile ricordare una parata così sentita, così vissuta e così numerosa nell’era recente della NBA. La sinergia tra la squadra e la città, dopo tantissimi anni di delusioni è quantomai evidente, dimostrando ancora di più la portata dell’impresa fatta da LeBron e compagni.
Poi LBJ prende il microfono e regala una frase a tutti i suoi compagni, ma questa volta è meglio ascoltarlo che leggerlo.