#NBApreview: John Wall vuole crescere per spingere Washington

07.08.2018 08:46 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
#NBApreview: John Wall vuole crescere per spingere Washington
© foto di twitter

L'uscita al primo turno dei Washington Wizards per mano dei Toronto Raptors è stato l'ennesimo capitolo di una storia, quella dei successi in postseason per i capitolini, che non accenna a decollare. Cosa manca ai maghetti per fare l'incantesimo giusto?

Le basi non sono neanche malvagie: un duo come Bradley Beal John Wall è invidiato da buona parte della lega, con il prodotto di Kentucky, quando è in forma, capace di issarsi tra i migliori interpreti del ruolo, e con la guardia capace di migliorarsi anno dopo anno. Il supporting cast non è neanche così male, con la poliedrica ala Otto Porter e Markieff Morris a fornire difesa e pericolosità sul perimetro. Cosa manca quindi?

Innanzitutto, la chimica: lo spogliatoio di Washington non è più (per fortuna) quello dei tempi di Arenas e delle pistole negli armadietti, ma è comunque pieno di tensioni, tali da aver allontanato Marcin Gortat, scambiato ai Clippers in cambio di Austin Rivers, capace di scrollarsi di dosso l'etichetta di cocco di papà ed erigersi a validissimo esterno in uscita dalla panchina (e come centro titolare è arrivato il calmo e pacifico Dwight Howard, giusto per rendere lo spogliatoio sempre più tranquillo). I problemi di chimica sono diventati palesi la scorsa stagione, quando Washington è stata capace di giocare meglio durante l'assenza del suo più quotato All Star. Infine, le stelle della squadra devono imparare a coesistere, con Beal e Wall, decisamente positivi nei playoff (tranne per il tiro dell'ex Kentucky) ma mancanti di Killer Instinct. Otto Porter è invece chiamato a tornare a giocare a buoni livelli dopo aver strappato un contratto al massimo salariale. I Wizards sembrano essere in una situazione da Blazers dell'est: ingessati a livello salariale, capaci di esprimere una buona pallacanestro, ma mancanti della lira per fare il milione. 
I playoff, a meno di stravolgimenti, non sono in discussione, ma per provare ad insidiare il trio di Raptors, Celtics, e Sixers, servirà molto di più di quanto visto finora.