Pacific: Warriors di un altro pianeta, dietro i Clippers e punti di domanda

L'analisi della Pacific division.
14.10.2017 19:16 di Simone Mazzola Twitter:    vedi letture
Pacific: Warriors di un altro pianeta, dietro i Clippers e punti di domanda
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Dopo la Northwest division il nostro viaggio nella Western Conference si ferma dai campioni nella Pacific.

Golden State Warriors
E’ la squadra più facile da scoutizzare: erano i più forti, sono i più forti e se non succederà qualcosa di particolare saranno i più forti e vinceranno anche quest’anno. Steve kerr ha detto che Steph Curry è al suo massimo ed è un’ira di Dio contro le difese avversarie. Kevin Durant è di nuovo con lui e Klay Thompson ha detto che non lascerebbe mai la baia anche a costo di ridursi l’ingaggio nel prossimo futuro.
Draymond Green è ripartito con la sua radio sfottendo senza mezzi termini i Cavaliers e dicendo che non hanno avuto nessuna fo***ta possibilità di vincere contro di loro. il rischio è che la stessa quantità di possibilità ci sia anche quest’anno.

Los Angeles Clippers
La seconda forza in campo è per distacco quella dei Clippers che però è un gruppo completamente nuovo, diverso, forse più distribuito e coperto nei ruoli, ma ovviamente con un Chris Paul in meno.
Danilo Gallinari è una notevole addizione che può rendere la frontline con Griffin e Jordan una delle migliori del panorama, ma il reparto dietro dovrà trovare la coesione tra due ex compagni come Beverly e Teodosic, dare le sufficienti libertà a Lou Williams in uscita dalla panchina e sondare che tipo di giocatore possa diventare all’interno della squadra Austin Rivers, chiamato a responsabilità sempre maggiori.
E’ una squadra intrigante, che incuriosisce molto, ma dalla quale ci si può aspettare tutto e il suo contrario anche vista la storia d’infortuni delle stelle.

Los Angeles Lakers
E’ già partita la Lonzo-mania, anche se la stellina ha potuto dimostrarlo ben poco nella preseason. Sarà lui a menare le danze nell’attacco di Walton, ma di sicuro il giocatore con più hype in assoluto è Brandon Ingram che sembra, a detta di molti vicini all’entourage Lakers, il crack pronto a esplodere.
Di sicuro avrà più spazio, minuti e responsabilità e se i lampi che ha fatto vedere si confermeranno, potremmo davvero essere davanti a un futuro uomo franchigia.
La presenza da veterano di Brook Lopez catalizzerà attenzioni in post basso, Andrew Bogut sarà la chioccia e Caldwell-Pope chiamato a un ruolo da protagonista, in attesa di capire se il fenomeno Kyle Kuzma possa davvero essere il breakout player che serviva ai Lakers.

Sacramento Kings
A livello d’intrigo anche i Sacramento Kings sono una squadra del sommerso che merita attenzioni, rimanendo ben consci che un’implosione generale a metà stagione è più probabile di qualche successo in fila.
Goerge Hill dovrà mettere a disposizione del gruppo tutto il suo essere veterano, ma la combinazione De’Aaron Fox, Buddy Hield, Bogdan Bogdanovic è davvero interessante anche per i più convinti haters dell’ambiente Kings. Vince Carter potrebbe essere la figura ideale per insegnar loro i rudimenti base della vita da professionista NBA, mentre non è detto che uno Zach Randolph non porti alla causa qualche partita da vecchio lupo di mare. Piccole soddisfazioni nell’ennesima stagione fuori dai radar.

Phoenix Suns
Nel momento in cui i veterani potevano tornare a giocare, Eric Bledsoe sarà in campo, mentre Brandon knight guarderà la stagione dal divano per l’infortunio al ginocchio occorso in estate. Rimane la presenza di una stella in itinere come Devin Booker e la speranza che da Marquese Chriss, Josh Jackson, Tj Warrenn e Dragan Bender possano uscire almeno due giocatori d’impatto già in questa stagione. Jared Dudley e Tyson Chandler saranno i veterani che dovranno aiutare a creare un’identità, anche se a Phoenix il: “perdere e perderemo” rimane molto d’attualità.