Southwest: Rockets e Spurs davanti, Memphis e NOLA in cerca d'identità

L'ultima preview prima di iniziare la stagione.
15.10.2017 17:03 di Simone Mazzola Twitter:    vedi letture
Southwest: Rockets e Spurs davanti, Memphis e NOLA in cerca d'identità

Chiudiamo il nostro viaggio all’interno delle preview stagionali con la Southwest division in ampia salsa texana.

Houston Rockets
James Harden ora ha a disposizione un’altra stella come Chris Paul, un allenatore che ama i giocatori in grado di creare dal palleggio e che ora con due di quel livello ha gli occhi che brillano di luce propria. Al loro fianco la solita batteria di tiratori che ha perso le mani da violinista di Lou Williams e la garra di Patrick Beverly, ma è riuscita a coprire i buchi con PJ Tucker e Luc Mbah a Moute. I favoriti della division solo loro se riusciranno a sciogliere le riserve che vedrebbero Harden e Paul pestarsi i piedi come tipo di gioco. E’ molto più facile che accetteranno di gestire l’attacco in base alle situazioni, creando ancor più occasioni aperte per i compagni.
Il modo di giocare di D’Antoni ormai è consuetudine nell’NBA, ma nemmeno l’ex Milano ha mai potuto farlo con due produttori di gioco di tale qualità e allora c’è davvero da aspettarsi di tutto.

San Antonio Spurs
Kawhi Leonard inizierà la stagione in borghese, LaMarcus Aldridge ha detto che sta facendo di tutto per diventare uno dei leader degli Spurs, ma quest’anno come mai forse nel recente passato, gli Spurs sembrano avere un paio di lunghezze da recuperare sui top team. La loro regular season sarà comunque di alto livello se Leonard sarà Leonard, ma forse per la prima volta dai tempi di David Robinson, non partono come una delle prime tre forze a Ovest.
Detto ciò scommettere contro Popovich o Messina è sempre un affare poco produttivo, con anche un Dejounte Murray pronto a esplodere. Bisognerà vedere anche come i neorargento gestiranno la lunga assenza di Tony Parker che potrà si venire buona nei playoffs con il veterano più riposato, ma sicuramente creerà qualche difficoltà di continuità in stagione regolare.

Memphis Grizzlies
La coppia Gasol-Conley rende automaticamente competitiva la squadra, che però nel resto dei suoi effettivi è profondamente cambiata. Chandler Parsons si presenta ai blocchi di partenza con la speranza di poter stare in campo, mentre sarà importante il ruolo di JaMychal Green che potrebbe essere il breakout player della stagione. Partiti i veterani Randolph, Carter e Allen (verrà ritirata la sua maglia), c’è un Tyreke Evans alla ricerca di se stesso e una batteria di role players che dovrà fare un passo in avanti. Non facile e soprattutto difficilmente sufficiente per un posto ai playoffs.

New Orleans Pelicans
Quanto vale davvero la coesistenza tra Anthony Davis e DeMarcus Cousins? I numeri della scorsa stagione dicono che la squadra con loro in campo produce meno rispetto a quando ce ne è solo uno dei due e ora con l’arrivo di Rondo si potrebbe arrivare a una mancanza di apertura di campo pericolosa, non tanto per le comunque discrete capacità di realizzare da fuori dei due lunghi, quanto per un posizionamento in campo che non obbligherà spesso le difese a scelte estreme. La squadra sembra un insieme tra discreti talenti e reietti NBA che difficilmente potrà portare a risultati continuativi se non exploit in singola partita e questo non è il modo per convincere Anthony Davis a restare a lungo.

Dallas Mavericks
E’ indubbiamente una squadra intrigante, con diversi giocatori con potenzialità notevoli. Yogi Ferrell ha già dimostrato qualcosa nella scorsa stagione, Dennis Smith Jr ha le potenzialità per insidiare i più blasonati per il rookie of the year, mentre una serie di buoni comprimari come Matthews, McRoberts, Barnes e Curry sono sicuramente da tenere d’occhio. Ciò che manca in modo chiaro ed evidente è una stella di prima grandezza e al momento in una NBA che ha squadre che ne annoverano tre o addirittura quattro contemporaneamente, diventa difficile vincere. Carlisle è un genio della panchina e troverà il modo di farli rendere, ma la montagna da scalare è molto ripida.