Anche i ricchi piangono: come gli All-NBA cambiano i contratti delle stelle

Non solo il blasone ed il palmares: i migliori quintetti NBA cambiano anche il futuro finanziario di diverse stelle: ecco quali, e come
25.05.2019 09:28 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Anche i ricchi piangono: come gli All-NBA cambiano i contratti delle stelle

I Premi NBA, ambitissimi dai giocatori, lasciano spesso e volentieri uno strascisco di polemiche, circa effettivi meriti di alcuni nominati o la mancanza di giocatori snobbati. Tuttavia, un'altra conseguenza è figlia di queste premiazioni: la tipologia di contratti al massimo salariale che possono essere firmati. 

La Rose Rule, istituita dopo gli exploit della stella di Chicago, e recentemente ammorbidita, prevede la possibilità di poter concedere il contratto migliore (oltre il 30% del salary cap) al giocatore che, tra gli altri riconoscimenti, viene insignito di uno dei tre quintetti NBA l'anno precedente la sua estensione. Questa regola, insieme al "supermax" (la possibilità per la squadra che detiene i diritti di un giocatore di offrire più soldi ed un anno di contratto in più rispetto alle concorrenti), modifica parecchio le dinamiche di mercato. 

In quest'ottica, esistono vincitori e vinti. Nella prima categoria rientra sicuramente Kemba Walker, che potrà ricevere il supermax da 221 milioni in cinque anni dagli Hornets, o 141 in 4 da un'altra squadra, qualora voglia cambiare. Una differenza che avvantaggia Charlotte nella corsa al tenere il suo miglior giocatore. Ma esultano giocatori anche senza contratti in scadenza nell'immediato: la nomination di Damian Lillard regala la possibilità al numero 0 di estendere il suo contratto, rinegoziandolo, per ricevere 191 milioni in 4 anni; ma particolarmente "storici" sono le prospettive di Giannis Antetokounmpo e Rudy Gobert. I due europei, infatti, potrebbero firmare l'estensione più ricca della storia, grazie alle tre nomination nei quintetti NBA, con ben 247 milioni  in cinque stagioni, con un picco da 56.3 nell'ultima. 

I vinti, invece, sono Klay ThompsonBradley Beal, e Karl Anthony Towns. Tutti e tre vicini all'obiettivo, ma tagliati fuori da una corsa, che,nell'età dell'oro della lega, è troppo competitiva. La guardia di Golden State, la più "polemica" al riguardo ("Rispetto per gli altri, ma qua si viene da cinque finali consecutive e c'è bisogno di più di due all nba per farlo" ha dichiarato, dopo aver saputo "in diretta" la notizia), riceverà "soltanto" 190 milioni in cinque anni come massimo. Un risparmio di 30 milioni che quantomeno farà felice Golden State, alle prese con calcoli complicati per provare a mantenere insieme tutti i pezzi del superteam. Stesso discorso, ma contratto non in scadenza, per la guardia di Washington ed il centro di Minnesota.