Chi vincerà il premio di coach dell'anno?

In una stagione che ha visto molte sorprese, la corsa per la panchina d'oro è una delle più combattute degli ultimi anni.
04.04.2018 18:45 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Chi vincerà il premio di coach dell'anno?

La stagione regolare NBA volge alla conclusione, e come ogni anno, è tempo di premi e di bilanci. Manca ancora un po' all'effettiva assegnazione dei premi, ma intanto possiamo cominciare a parlare dei candidati e delle motivazioni che portano per la conquista del trofeo. Dopo aver parlato dei possibili MVP, analizziamo i candidati a Coach Dell'Anno. Volutamente escluso dalla lista D'Antoni, in quanto un back-to-back (per quanto meritato) è altamente improbabile.

Gregg Popovich, San Antonio Spurs.
Come Lebron James, potrà non vincere il premio, ma la sua candidatura è quasi d'ufficio. E quest'anno si è addirittura superato: privo per il 98% del tempo di Kawhi Leonard, gli Spurs sono ancora in lotta per il fattore campo ai playoff, con un roster che prevede altissimi minutaggi a giocatori di non primissimo livello come il Gasol di quest'anno, l'Undrafted Forbes e "Moviola" Anderson. 

Brad Stevens, Boston Celtics.
Copione simile a quello degli Spurs: senza un All-Star per tutta la stagione, Stevens aveva maggior talento a disposizione di Popovich, ma con incastri tutti da trovare: Tatum e Brown erano "solo" un rookie ed un Sophomore, Irving e la sua tenuta da leader e difensiva erano una incognita in un contesto senza Lebron, un roster rivoluzionato rispetto all'anno scorso. Tutti dubbi spazzati via dal genio tattico dell'ex Butler. 

Quin Snyder, Utah Jazz
Dopo un inizio faticoso, Snyder ha riportato Utah ad essere una delle realtà più godibili della lega. Con una striscia di 20-2 a fine inverno, nonostante un Gobert a mezzo servizio, Snyder ha permesso l'esplosione di Mitchell (ROTY sicuro in un mondo in cui Simmons avesse giocato l'anno scorso) e la rigenerazione di Crowder: da uomo "tossico" a Cleveland, Crowder è tornato ad essere quel validissimo role player che aveva fatto le fortune di Boston. 

Dwane Casey, Toronto Raptors.
Da diversi anni nella "mediocre nobiltà" della lega, Toronto era attesa ad un calo, dovuto all'invecchiamento della rosa ed ad equilibri da ritrovare, con l'addio di Patterson. Inoltre, i Raptors erano sì vincenti, ma non lasciavano intravedere margini di miglioramento elevati. Anche qui, Casey ha sorpreso tutti, migliorando il record della franchigia, e creando la miglior panchina della lega.