Golden State, ed adesso? Piani futuri per la dinastia del presente

I bi-campioni in carica non hanno certo intenzione di sedersi sugli allori.
10.06.2018 17:28 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Golden State, ed adesso? Piani futuri per la dinastia del presente
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Spesso, si ripete, la cosa più difficile nello sport non è vincere, bensì ripetersi. Dopo non esserci riuscita nel 2016, Golden State ha centrato il Back to Back quest'anno, arrivando al terzo titolo in quattro anni, meritandosi pienamente la definizione di dinastia. 

Ma come proseguire una dinastia che quest'anno ha comunque mostrato leggeri segni di cedimento, con la pancia sempre più piena e gli avversari sempre più affamati? Intanto, confermando gli elementi migliori. Steve Kerr è in odore di estensione, e Kevin Durant ha già confermato l'intenzione di rimanere, seppure non si sa a quali cifre. A parte KD, soltanto giocatori di rotazione sono in scadenza. E' plausibile che qualcuno di loro possa provare a cercare gloria (e maggiori guadagni) altrove, ma il core di una delle squadre più vincenti di sempre è garantito fino al 2020, ad eccezione di Klay Thompson, in scadenza a fine anno prossimo. 

Il conto per i proprietari rischia di essere salato, con la luxury tax a livelli elevati, ma è il prezzo da pagare per un superteam coi fiocchi. Non solo tecnicamente, ma anche a livello di coesione. Il veterano David West ha lasciato intendere come ci siano stati molti problemi quest'anno nello spogliatoio dei Warriors, ma come al tempo stesso non sia trapelato nulla, segno di come siano stati capaci di compattarsi nel momento del bisogno. La caccia al titolo 2019 è già aperta, e le altre 29 squadre non vogliono stare a guardare.