Guarda un po' chi si rivede: Isaiah Thomas vuole riprendersi l'NBA

11 mesi: tanto è stato ai box Isaiah Thomas, prima di tornare in campo nella sfida tra Denver Nuggets e Sacramento Kings, la squadra che l'aveva scelto per ultimo nel draft del 2011. Lo stesso draft di Kyrie Irving, prima scelta volata a Boston al suo posto nello scambio avvenuto nell'estate del 2017. 
Un 2017 che prima aveva portato la gloria, con numeri da All Star, prestazioni incredibili, e le finali di conference. Un 2017 che tuttavia fu anche l'inizio della crisi: la terribile morte della sorella in concomitanza degli stessi playoff, e l'infortunio all'anca che ne influenzò il rendimento nella stessa post season, tanto da spingere Boston a scambiare il suo contratto in scadenza a Cleveland per Irving. 

Da allora, una stagione disastrosa, cominciata con problemi fisici e prestazioni pessime a Cleveland, lo scambio ai Lakers, una manciata di partite, e l'operazione all'anca che ha tenuto fermo l'ex giocatore di Kings e Suns per 11 mesi, appunto. 11 mesi terminati la scorsa notte, con 13 minuti in campo ma sopratutto 8 punti nel suo stile, con una scossa di pura energia in due minuti che ha indirizzato la gara. Sarà caduto in basso, ma l'atteggiamento di IT non è cambiato di una virgola: "Quando coach Malone mi vorrà schierare, io sarò sempre pronto. E ora che sono tornato voglio rendergli la vita difficile, voglio giocare in modo che diventi un problema per lui togliermi dal campo", ha dichiarato, supportato dal suo stesso allenatore, che lo conosce dai tempi di Sacto: "Mi serve un giocatore che cambi le partite: lui può esserlo, sarà difficile, ma se ho imparato una cosa su di lui, negli anni, è di non scommettere mai contro Isaiah Thomas". 

I Nuggets hanno avuto pazienza con lui, senza avergli mai messo fretta, ed adesso se lo coccolano: chissà che non possa essere decisivo da Aprile in poi...