I Clippers hanno scelto il nuovo GM, Golden State ritrova Kerr senza pause

News dal mondo Nba che non conosce soste, con anche le storie di Noel che cambia agenzia in attesa del nuovo contratto e Cook che si unisce agli Hawks come terza point guard per il training camp
21.08.2017 21:00 di Domenico Landolfo   vedi letture
I Clippers hanno scelto il nuovo GM, Golden State ritrova Kerr senza pause

I Clippers magari perdono qualche altro pezzo, almeno per il momento, sul campo, con il recentissimo problema anche all’altro nuovo acquisto Milos Teodosic – dopo il pugno del Gallo – ma si rinforzano e non poco nelle sale dei bottoni, in cui probabilmente serviva una scossa da tempo, visto che Doc Rivers col doppio ruolo non ha faticato, ma di sicuro ha speso energie che sarebbero potute essere più prezioso per l’andamento delle cose sul parquet.

Stando alle ultime indiscrezioni, che quando sono riportate da Wojnarowski tendono ad essere vere, la squadra losangelina avrebbe puntato come nuovo GM Michael Winger, che ha lavorato alla corte di Sam Presti a Oklahoma nelle ultime stagioni. Winger, che è stato un ottimo consigliere in questi anni di transizione, opererebbe direttamente sotto il controllo di Lawrence Frank, nuovo responsabile delle operazioni della franchigia e ha già avuto, a soli 37 anni, due esperienze significative da mettere nel proprio curriculum: oltre a quella con i Thunder, ha anche lavorato per 5 anni alle dipendenze del GM Danny Ferry ai Cleveland Cavaliers.

Non è tutto, comunque: dalla franchigia dell’Ohio, o di Lebron James se preferite, potrebbe arrivare anche Trent Redden come nuovo assistente GM, altro ex assistente di Ferry, e che ha già lavorato con Winger. La sua è una competenza bisafica, sia come talent evaluator, sia come punto di congiuntura tra il campo e nella fattispecie Doc Rivers ed i suoi diretti superiori. Avendo così completato il mosaico con due pedine di spessore, sia per talento, che per esperienza e capacità, amministrative e di negoziazione, magari finalmente i Clippers potranno trovare quel fosforo e quella lungimiranza che spesso sono mancate nel credere o nel puntare scriteriatamente su determinati giocatori.

C’è anche altro nel mondo NBA che si muove, giusto qualche pillola da segnalare: tra i free agent che ancora restano disponibili Nerlens Noel è sicuro uno dei pezzi importanti. Mark Cuban crede di avere la trattativa a un passo, ma nel mentre di una scelta definitiva l’ex Philadelphia ha deciso di cambiare agente, magari per visionare un’offerta anche migliore di quella da poco oltre i 4 milioni che Dallas ha già messo sul piatto e che lo renderebbe un UFA per il 2018. Atlanta, che di sicuro è la squadra più da rebuilding (per non dire tanking) della lega, aggiunge Quin Cook (prodotto di Duke non scelto al draft 2015) al suo roster come terzo playmaker dietro Schroder e Malcom Delaney almeno per il training camp. La scelta del 2016 Cordinier, che aveva ben figurato alla Summer League di Las Vegas, resterà ancora un anno in Europa.

Concludiamo con una notizia molto bella, perché in una recentissima intervista a Steve Kerr da parte del San Francisco Chronicles, il coach dei Warriors ha detto di aver superato il periodo critico legato a emicrania cronica e problemi alla schiena degli ultimi interventi. Per l’uomo che ha creato un sistema di pallacanestro che sta dominando la lega, almeno nelle sue parole, si profila quindi un’annata piena e che lo vedrà protagonista in prima persona ad ogni gara, senza che Mike Brown sia chiamato, come l’anno passato, a sostituirlo.