I Pacers accusano i Lakers per il reclutamento di George

Il reclutamento in NBA ormai è diventato sempre più spinto perché ogni volta che una stella entra nella free agency, ci sono tante franchigie pronte a fare carte false per avere i suoi servizi, cambiare il proprio futuro o costruire il proprio super team.

Alla porta di Paul George e dei Pacers c’era ormai la fila ed era quasi un anno che in molti volevano sapere le loro idee per il futuro, visto che il rapporto dalla scorsa deadline era destinato a finire in qualche modo. Dopo che i Pacers avevano deciso di non accettare alcuna offerta arrivatagli sul tavolo, sembrava che uno spiraglio di permanenza ci fosse, ma quando a fine stagione PG ha comunicato alla franchigia l'intenzione di non rinnovare il contratto alla sua scadenza per andare ai Lakers, ovviamente il front office ha dovuto fare di necessità virtù, con tutte le altre squadre che, appresa la situazione, hanno attaccato.

Sono stati proprio i Lakers, ovvero la squadra citata da George come potenziale destinazione post Pacers, ad avvicinarsi al giocatore, ma a quanto pare lo hanno fatto nel modo e nei tempi sbagliati, tanto da ricevere accuse precise e dirette da parte della società che deteneva il contratto in essere. L’oggetto del contendere è molto grave in quanto i Lakers avrebbero parlato e provato a convincere George mentre era sotto contratto coi Pacers e senza il loro benestare. Così ora sia Magic Johnson, che Paul George dovranno fornire spiegazioni abbastanza convincenti per far si che l’indagine aperta dall’NBA non comprovi l’effettiva veridicità delle accuse potendo far incorrere in problemi sia i Lakers che il giocatore.
Potrebbe esserci una multa da 5 milioni di dollari, la perdita di una o più scelte future, restrizioni severe nella possibilità di acquistare George nella prossima free agency o anche squalifiche di varia natura.