Il fallimento dei Los Angeles Lakers e le ombre su LeBron: un'analisi

E' già tempo di bilanci in casa gialloviola, dopo la non qualificazione ai playoff
25.03.2019 18:49 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Il fallimento dei Los Angeles Lakers e le ombre su LeBron: un'analisi

I Lakers sono nuovamente fuori dai playoff. Una scena abituale negli ultimi sei anni, ma decisamente inusuale per la sua storia, ma sopratutto per la storia di Lebron James, che soltanto nel suo secondo anno in carriera aveva mancato l'appuntamento alla post-season. Ma quali sono le cause di questo fiasco? E che ripercussioni avrà sul futuro dei gialloviola?

Come spesso accade, il primo indiziato, nonché testa con maggiori chance è l'allenatore: le chances di rivedere Luke Walton come allenatore dei Lakers rasentano lo zero, e per quanto pagherà più di tutti, non è certamente esente da colpe. I gialloviola hanno faticato a trovare una identità ed una continuità anche nei loro momenti migliori, e l'ex giocatore degli stessi Lakers, scelto nello stesso draft di Lebron, ha molte responsabilità su questo. Non che i candidati alla sua successione si presentino meglio: il profilo di Jason Kidd, che ha messo in attesa la sua Alma Mater universitaria per una chiamata NBA "vicina", è quello più probabile per sedere sulla panchina dei Lakers il prossimo anno, e dopo averlo cacciato, Milwaukee è diventata la miglior squadra NBA cambiando poco o niente. Non un bel curriculum...

I giocatori, invece, hanno l'attenuante degli infortuni, che hanno falcidiato i gialloviola, ma alcuni, nonostante ciò, si sono fatti notare per le loro pessime prestazioni più di altri. E' il caso di Rajon Rondo, che come quasi tutti i "veterani" chiamati a rintuzzare il giovane core dei Lakers (con i vari Ingram, Ball, Kuzma ed Hart che aldilà delle voci di mercato e degli infortuni hanno reso in modo altalenante) ha giocato spesso e volentieri non ad un livello necessario per raggiungere i playoff. L'unica scommessa veramente azzeccata, ma poco utile alla causa per incompatibilità con lo stile di gioco che avrebbe esaltato al meglio James, è stata quella di Javale McGee. Su tutto il roster, con contratti annuali o di lieve entità, pesa un gigantesco punto di domanda, tant'è che, a parte Lebron, nessun Laker di quest'anno è certo di esserci anche il prossimo.

Lebron? Nonostante gli ennesimi record infranti, ed un livello di gioco da elitè della lega, ha cominciato a mostrare, anche lui, delle crepe. Sia a livello di produzione in campo (dove pesa anche il più grave infortunio della sua carriera, che l'ha tenuto fuori per più di un mese, giusto quando la stagione dei Lakers è completamente andata a farsi benedire), che sopratutto di atteggiamento: si sprecano le immagini, le GIF, di un Lebron frustrato e decisamente contrapposto ai suoi compagni. Non sarà certo una annata storta ad intaccare l'eredità e la grandezza del Re, ma l'ex Cleveland è apparso decisamente più "mortale" del solito. Ad oltre 34 anni, sarebbe anche normale.