James a ruota libera tra Lakers e la sua scuola, il suo titolo più importante

Per la prima volta dopo la firma con i Gialloviola, Lebron ha concesso una lunga intervista a ESPN
31.07.2018 18:45 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
James a ruota libera tra Lakers e la sua scuola, il suo titolo più importante

Quando chiedete a Lebron James quale sia il suo più grande risultato, in una carriera da record, piena di titoli, vittorie, canestri incredibili, Gare 7 delle Finals vinte (due volte), ed un trofeo portato a casa, in una città a secco di vittorie da più di 60 anni, la sua risposta potrebbe sorprendervi: l'apertura di una scuola. 

Il Re ha infatti inaugurato la sua "I Promise School", ad Akron, Ohio, una scuola pubblica a tutti gli effetti, mirata per i ragazzini a rischio, piena di servizi come biciclette regalate agli studenti (Lebron ha più volte dichiarato come dopo il basket, le due ruote lo hanno aiutato tantissimo da giovane, a concentrarsi e recarsi a scuola in assenza di mezzi pubblici), e pasti a carico della stessa scuola. Un progetto, che ha lasciato l'ex Cavs più volte senza parole per l'emozione, che inizialmente coprirà 240 ragazzi tra la terza e la quarta elementare, per poi arrivare ad aprirsi per tutti i livelli di istruzione pre-università. Non un semplice evento di beneficenza, ma un vero e proprio progetto a lungo termine per la sua comunità. Comunità spesso citata dal Re nel suo discorso: nonostante la fama, il successo ed i soldi, Lebron continua a considerarsi "soltanto un ragazzino da Akron", che vuole restituire alla comunità (e permettere ad altri ragazzi poco agiati) ciò che la comunità e la sua famiglia hanno dato al lui.

A margine dell'evento, Lebron ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale come un Laker, a Rachel Nichols di Espn: tra ricordi passati e considerazioni per il futuro, ecco alcuni estratti.
Sulla scuola e sulla famiglia"E' un momento dolceamaro, perché mentre da un lato si tratta del mio progetto più importante, dall'altro accade mentre cambio costa. E' sempre difficile lasciare casa, lo è stato prima e lo è stato nuovamente adesso, ma ho preso la decisione migliore per me e la mia famiglia. La scuola si concentra su ciò che mi è mancato da piccolo e ciò che mi ha aiutato tantissimo da giovane ad avere la carriera che ho adesso. Vogliamo dire a questi ragazzi che ci siamo per loro, formarli per permettere loro, una volta laureati, di restituire tutto ciò alla comunità. Dopo aver saltato 80 giorni di scuola in quarta elementare a causa della mancanza di mezzi e di motivazione vogliamo che ciò non si ripeta, regalando biciclette ai ragazzi e seguendoli passo dopo passo."
Sulle altre possibili scelte in Free Agency"Ho pensato decisamente alla possibilità di giocare con Ben Simmons o Joel Embiid; di raggiungere Chris Paul e James Harden, ma mi piaceva la sfida di aiutare una squadra a tornare ad alti livelli dopo tanti anni. Inoltre, l'idea di far parte della storia di una franchigia piena di storia mi riempie di orgoglio. Neanche volevo necessariamente altri All Star intorno a me perché credo che Rob Pelinka e Magic Johnson abbiano fatto un ottimo lavoro, ho sentito poco Paul George e so che ha deciso cosa fosse meglio per lui, come ho fatto io e come dovrebbe fare qualsiasi giocatore"
Su questi Lakers, sui loro giovani ed i nuovi "strani" arrivati"La gente non deve essere scettica di questa squadra perché abbiamo preso gente che ama giocare a Basket. Adoro questo, gente che si alza dal letto ogni mattina pensando al basket, come sono Lance, Michael, Javale, Rajon. Il resto è secondario. Affronteremo tutte le sfide, ma penso che sorprenderemo molta gente. Non penso che i miei anni migliori siano alle spalle, ed il pensiero che ci considerino in 'un anno di transizione', ci motiva e stupiremo molta gente. Ci saranno momenti dove avremo difficoltà, ma l'obiettivo finale è ben scolpito nella mente, e abbiamo un grande gruppo giovane, un grande gruppo di veterani, un grande sistema e una grande organizzazione: ci sono tutti gli elementi per divertirci. La mia intera vita è una corsa contro le statistiche, e questa è soltanto un'altra sfida che voglio vincere".