Kuzma come Magic, Nowitzki supera Olajuwon, e che rimonte!

Le curiosità della notte NBA
18.11.2017 19:17 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
Kyle Kuzma (Lakers)
Kyle Kuzma (Lakers)
© foto di Twitter Lakers

Ad inizio stagione tutti aspettavano Lonzo Ball, ma sono bastati un ottima Summer League e una buona Preseason per convincere il mondo NBA che anche Kyle Kuzma sarebbe stato un rookie che si sarebbe fatto notare, quest’anno, in maglia Lakers. Con i 30 punti e 10 rimbalzi nella sconfitta di Los Angeles contro i Phoenix Suns, il prodotto di University of Utah è diventato il primo giocatore dei Lakers a chiudere una gara, nella sua annata da rookie, con almeno 30 punti e 10 rimbalzi sin dai tempi di Magic Johnson.

Altro record della notte NBA è quello di Dirk Nowitzki, che nell’ennesima sconfitta dei Mavs -stavolta contro Minnesota- ha superato Hakeem Olajuwon per canestri realizzati in carriera. Il tedesco è adesso ottavo, e il prossimo in classifica -Elvin Hayes- dista 223 canestri: traguardo potenzialmente raggiungibile in questa stagione, a patto di non saltare troppe partite per infortuni o riposi.

Due super rimonte nella notte: quella forse più impressionante è avvenuta per mano degli Indiana Pacers, che sotto di 22 a metà terzo quarto hanno superato i Pistons per 107-100. Indiana è la seconda squadra, in questa stagione, a vincere una partita rimontando un deficit di almeno 20 punti nel secondo tempo.

Era “solo” di 17 punti, e a fine primo quarto, lo svantaggio che i San Antonio Spurs dovevano rimontare sugli Oklahoma City Thunder, in una delle partite più interessanti della notte NBA: la vittoria finale fa sì che il successo di stanotte sia diventata la quinta partita di Regular Season (settima contando i Playoff) vinta dagli Spurs, nell’era Popovich, rimontando uno svantaggio nei primi 12’ di almeno 15 punti. In aggiunta, è la terza partita del genere nell’anno solare 2017, con le prime due che risalgono a marzo della scorsa stagione; nessuna squadra NBA ha avuto più di una vittoria in tutto il 2017 con queste caratteristiche.

Clamoroso il ribaltone dei Denver Nuggets, che dopo aver segnato soltanto 82 punti nella sconfitta tra lunedì e martedì contro Portland, nella notte hanno rifilato ai New Orleans Pelicans la bellezza di 146 punti: non accadeva da 9 anni (i Bulls nel 2008) che la differenza in punti segnati da una squadra, tra una partita e l’altra, fosse di almeno 64 punti. 

Non sono bastati, a Charlotte, i 47 punti di Kemba Walker per sbancare lo United Center di Chicago. Il play prodotto di UConn è il quarto giocatore nella storia NBA a segnare almeno 80 punti (Walker ne realizzò 34 il 2 gennaio, nella scorsa stagione) nell’arco di due partite giocate da avversario sul campo dei Bulls: prima di lui c’erano riusciti Oscar Robertson, Wilt Chamberlain e Jerry Stackhouse.