La rifondazione totale dei Bulls senza Wade

17.08.2017 09:01 di Simone Mazzola Twitter:    vedi letture
La rifondazione totale dei Bulls senza Wade

Si è parlato tanto in questa offseason di come il talento si sia sempre più concentrato in alcune squadre e soprattutto di quanto ci sia stata una forsennata ricerca da parte di moltissime squadre nell’accaparrarselo. La madness creata dai Warriors che hanno quasi imposto agli altri di crearsi dei Superteam fatti in casa ha distolto l’atenzione però da chi ha giocato contro corrente dicendo: “perdere e perderemo”

I Chicago Bulls si sono mossi chiaramente in quella direzione e per garantirsi i bassifondi della Eastern Conference bisogna proprio impegnarsi di questi tempi. A tal proposito la trade di Jimmy Butler con in cambio Zach Lavine e complementi ne è la conferma. Kris Dunn ha mostrato buone cose negli sprazzi avuti a Minnesota, ma non è un giocatore su cui fare affidamento con continuità. Al suo fianco ci sarà Cameron Payne che già non aveva emozionato a OKC e ai Bulls, se possibile, ha fatto pure peggio. Il rookie Lauri Markkanen ha mostrato qualche buon lampo durante la Summer league di Las Vegas, ma è indubbiamente un rookie che ha in sé un progetto a medio termine e aspettarsi che sia già pronto a dare un contributo sarebbe utopistico, ma non è neanche ciò che i Bulls gli chiedono. Bobby Portis ha giocato un ottimo turno di playoffs contro i Celtics andando forse oltre le più rose aspettative, ma saprà confermarsi?

 

Si vocifera di una transazione nel contratto con Dwyane Wade nei prossimi mesi che libererebbe la società di un giocatore che non vuole stare nella mediocrità e soprattutto col suo pedigree potrebbe limitare il processo di tanking e rebuilding intrapreso.
Robin Lopez rimane un giocatore che non sposta a livello di talento e status, ma è motlo rispettato nello spogliatoio e nella lega in generale. Nikola Mirotic è un giocatore d’indubbia utilità, ma all’interno di un sistema che possa evidenziarne i pregi nel tiro da fuori con qualcuno che crei per lui. Potrebbe tranquillamente essere una pedina di scambio nella prossima deadline per giovani o scelte. Zach Lavine infine non potrà essere il franchise player e così l’obiettivo rimane l’avere tantissime palline nella prossima urna per il draft e vedere se ne usciranno uno tra Michael Porter Jr o Marvin Bagley III
La nuova era dei Bulls è già cominciata.