La trade arriva nella notte: Irving a Boston, Thomas, Crowder e Zizic ai Cavs

Uno scambio lampo che cambia le sorti delle prime due squadre della Eastern Conference, che di fatto si scambiano i playmaker in un gioco di ruoli tutto da scoprire
23.08.2017 02:27 di  Domenico Landolfo   vedi letture
La trade arriva nella notte: Irving a Boston, Thomas, Crowder e Zizic ai Cavs

È un fulmine a ciel sereno, che magari si attendeva e non da poco, ma che è arrivato a squarciare l’orizzonte NBA e in particolar modo a rimescolare e in misura significativa una Eastern Conference ora tutta da scoprire. Se vi avevamo detto nelle scorse ore che forse Isaiah Thomas avrebbe dovuto fare un nuovo ciclo di esami per valutare appieno il recupero dall’infortunio all’anca, ora di questi problemi dovranno curarsene altrove, perché Irving, dopo tante chiacchiere, trova la sua nuova collocazione, in quel di Boston, in uno spot occupato nel tempo da grandi mostri sacri che vanno da Bob Cousy a Pete Maravich a Rajon Rondo. Una trade che, almeno per quanto Boston crede fortemente, è stata voluta in quanto Irving non resterebbe solo un anno al TD Garden, ma con la concreta possibilità di rifirmare.

La trade si è concretizzata sul far della sera americana, con Cleveland che da questa trade inizia quel processo di rebuilding del proprio team, anche in ottica futura, indipendentemente dalla prossima “decision” legata al futuro di LBJ. Ai Cavs infatti si muoveranno Thomas, che darà verve alla cabina di regia, Crowder che è uno di quei classici numeri tre difensivi che sembrano tanto piacere al “re” (vedi Shumpert), un centro in rampa di lancio ma ancora da testare come Ante Zizic e la prima scelta del 2018 dei Nets, che ridà finalmente una chiamata interessante alla franchigia dell’Ohio che ne aveva bruciate parecchie per costruire una squadra che comunque un titolo e tre Finals consecutive le ha portate a casa.

Thomas porta la pallacanestro di Cleveland ad un livello più dinamico, magari meno ragionato e più istintivo. Giocatore che può innescare chiunque, si dividerà le responsabilità con Lebron James, ma potrebbe essere la chiave per imbeccare appieno anche Kevin Love, visto che l’anno passato persino Horford, messo in ritmo, ha saputo colpire. Crowder, che potrebbe essere un buon cambio dalla panchina, porta quell’energia difensiva che lo starting five nel cambio di play potrebbe perdere, mentre Zizic sarà il cambio dei lunghi.

Sul fronte opposto della barricata, spostandoci nella franchigia di Danny Ainge, l’inserimento di Irving aggiunge un pizzico di fosforo in più ad una squadra che comunque dovrà inglobare il nuovo elemento affinchè l’esperimento funzioni al meglio delle possibilità. Con Irving aumenta la possibilità di gestire il ritmo, è un difensore di sistema che potrebbe sposare appieno i dettami di coach Stevens e non fa perdere nulla alla squadra biancoverde in termini di closing shot quando la palla inizia a scottare.

Alla luce di questo scambio, Boston si pone come prima punta delle squadre della Eastern, ma riguadagna qualche posizione anche Cleveland, che se è vero che ne esce con un pacchetto rinnovato dalla situazione, di sicuro impiegherà più tempo e avrà più difficoltà nel creare i giusti spazi e tempi per i nuovi, che passeranno da un gioco collettivo ad uno più fondato sull’individualismo, ed interessante sarà vedere come Thomas risponderà ad una chiamata del genere.

Curioso comunque come i destini di due play così diversi, ma al tempo stesso così decisivi, possano incrociarsi. Thomas, una scelta tardissima del secondo giro, da off light diviene il cervello della squadra in cui c’è uno dei pilastri della lega, e che per questo calamita su di sé le luci dei riflettori, mentre Irving, che è sempre stato protagonista, individuale se c’era da farsi riconoscere, finisce in una squadra in cui gli stendardi sul soffitto, il sistema di gioco e soprattutto quella storica canotta che sarà chiamato a indossare, stanno a dimostrare che il nome sul davanti può e dovrà essere più importante di quello sul retro, in un cambio di prospettive di kafkiana memoria che lancia a dovere la nuova stagione in una nuova era.