Le struggenti lacrime di Isaiah Thomas diventano il dolore di tutti

Le tristisssime immagini di gara uno sono ancora ben impresse in tutte le menti.
18.04.2017 14:38 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Le struggenti lacrime di Isaiah Thomas diventano il dolore di tutti

Dopo la gara uno che ha incoronato i Bulls come i protagonisti del più inaspettato upset in questa apertura di playoffs, molti dei discorsi sono tornati sulla tragedia che ha colpito Isaiah Thomas nell’immediata vigilia del match.

La sua sorellastra Chyna è deceduta in un incidente stradale due giorni prima dell’inizio dei playoffs. Nonostante un dramma devastante Thomas ha voluto esserci per gara 1, ma la sua condizione morale era distrutta. Sono stati momenti struggenti quelli che lo hanno visto far riscaldamento con le lacrime agli occhi, oppure nel prepartita cercare di trattenerle a fatica provando a non farsi vedere dalle telecamere con al suo fianco Avery Bradley. Tanti abbracci, tanto affetto, sebbene questo non possa servire ad alleviare tale dolore.
Charles Barkley, però, ha fatto notare in trasmissione l’inadeguatezza delle immagini che sono andate a cercare Thomas, confessando il suo disagio nel commentare le situazioni. Anche se con parole sbagliate, la tesi di Barkley è che situazioni come queste ledono lo spettacolo sportivo perché ovviamente c’è qualcosa che va al di là del valore di una partita. Tutti lo sanno, è fisiologico sia così, ma in questa situazione forse sarebbero state da lasciare al di fuori del palazzetto senza “strumentalizzarle”. Da una parte ora tutti incensano Thomas per la grande forza d’animo mostrata nel giocare (e molto bene) gara 1, ma sappiamo che se avesse deciso di non scendere in campo ci sarebbero state rimostranze.

Stevens ha giustamente detto dopo gara 1 che tutto sarà nelle mani del giocatore, così come lo è stato anche prima della gara. Dovrà decidere lui se si sente di giocare e se lo farà tutti saranno dalla sua parte, così come esattamente lo saranno se volesse fermarsi per un giorno, due o una settimana. La gestione di Boston prepone ovviamente la salute personale del proprio giocatore al cospetto di un dramma così grande, ma a quanto pare IT4 ci sarà anche per gara due, al fine di vendicare la sconfitta patita nel primo atto.
Ciò che più fa male è vedere un uomo accasciato su se stesso prima di una partita di playoffs (ovvero la massima aspirazione) contorcersi in un dolore che nessun abbraccio o carezza può lenire. E’ una sofferenza emotiva anche per chi guarda, che vorrebbe quasi spegnere la tv per non fargli sentire che ormai il suo immenso dolore è il dolore di tutto il mondo.