Memphis continua a rinnovare: Mike Conley sul mercato, Utah in prima fila

Non solo Lakers e Celtics si muovono nel pazzo mercato NBA: anche le squadre cosiddette "di provincia" muovono pedine importanti nello scacchiere della lega. Memphis e Utah infatti sono vicine ad un accordo per Mike Conley, esperto e talentuoso playmaker di 32 anni. 

Conley, dopo aver passato tutta la sua carriera al FedEx Forum, arrivando anche in Finale di Conference, non rientra più nei piani dei Grizzlies, in pieno rinnovamente di roster e di dirigenza. Il ciclo del così detto Grit&Grind è terminato, e Conley è l'ultimo reduce di quella squadra. La sua anagrafe ed il suo contratto (prenderà più di 60 milioni per i prossimi due anni) mal si sposano col nuovo progetto di Memphis, che ripartirà da Jaren Jackson e la seconda scelta al prossimo draft. Potrebbe essere Ja Morant, point guard decisamente molto interessante (non quanto Zion Williamson), da Murray State. 

Conley si sposa decisamente meglio col cronoprogramma dei mormoni. I Jazz, sempre competitivi negli ultimi anni, cercano le aggiunzioni necessarie per fare il passo in più: vista la sempre più probabile mancata riconferma di Ricky Rubio, è inevitabile che si guardi in cabina di regia. Il profilo del futuro ex-Memphis è perfetto: un playmaker abile nel pick and roll con Rudy Gobert, e che non ha bisogno della palla in mano per essere decisivo, non calpestando così i piedi a Donovan Mitchell, atteso a nuove gesta nella sua scalata al gotha delle stelle della lega. 

Non sarà tuttavia facile far quadrare i conti: detto già dei 32+ milioni che spettano a Conley (detentore, per poche settimane, del record di contratto più caro della storia della lega, 153 milioni in 5 anni firmati nella famigerata estate del 2016, con la possibilità di uscire dal contratto dopo la prossima stagione, lasciando 34 milioni sul tavolo nel 2021 ad oltre 33 anni d'età: difficile lo faccia), Utah non ha molto da offrire a livello salariale per far funzionare la trade. Dei 12 contratti a ruolo per la prossima stagione, solo tre superano i 10 milioni, ed uno di quelli che non lo fanno è il contratto da Rookie di Mitchell. A vantaggio dei Jazz giocano i diversi contratti non garantiti (7 milioni a Korver, 16 a Favors, ed i 5 complessivi di Nieto, Niang e O'Neale), ma sembra obbligatorio l'inserimento di una terza squadra per far girare il tutto.