“Non sono pagato per difendere”, parola di Jabari Parker

Le dichiarazioni del neo acquisto dei Bulls fanno discutere
22.07.2018 10:00 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
“Non sono pagato per difendere”, parola di Jabari Parker

Uno degli adagi più ricorrenti nel mondo NBA recita “l’attacco vende i biglietti, la difesa vince i titoli”.

È di differente avviso il neo acquisto dei Chicago Bulls, Jabari Parker: “Mi concentro sui miei punti di forza. Basta guardare nella lega, nessuno viene pagato per difendere. Solo due persone lo fanno, storicamente. Non dico che non lo farò, ma dire che è una mi debolezza è come dire che è una debolezza di tutti. Ho segnato 30 punti in faccia a gente che dice che difende...

Parker, che riceverà 40 milioni dai Bulls per i prossimi due anni (ma soltanto la metà del contratto è garantita), ha 4.3 Win Shares cumulative nei suoi quattro anni di Carriera. Per dare una idea del parametro, Kawhi Leonard, riconosciuto come uno di migliori difensori della lega, ne ha collezionate 4.7 nella sola stagione 2016/17; Marcus Smart, draftato come l’ex Bucks nel 2014, ne ha 9.8 (e riceverà 54 milioni per i prossimi 4 anni, dando parzialmente ragione all’ex Duke). 

Siamo comunque tutti professionisti, con un livello elevato: si prova a contenere l’avversario come loro provano a contenere te. Un miglior attacco vince campionati”.

Anche se la realtà è ben diversa, con Chicago terzultima nella lega per efficienza difensiva (lontani i fasti di coach Thibodeau e dei suoi insormontabili Bulls) e che rischia addirittura di peggiorare, Parker non ha tutti i torti: i successi di Golden State nascono dal loro attacco, uno dei migliori della storia del gioco. La speranza, per i tifosi dello United Center, sarà di vedere più canestri realizzati che subiti...