OJ Mayo attende la fine della squalifica, ma è già pronto a ripartire

Dopo le pesanti accuse di doping, l'ex Memphis e Milwaukee sta riprendendo confidenza con il campo per prepararsi al suo ritorno nel 2018
19.08.2017 18:45 di Domenico Landolfo   vedi letture
OJ Mayo attende la fine della squalifica, ma è già pronto a ripartire

Si sbaglia, si paga, si prova a tornare indietro per una seconda chance. Gli Usa sono il luogo dei sogni e delle possibilità, ma non sempre delle “seconde” opportunità. Una sorta di alone, di etichetta che viene appiccicata su questa o quella persona che difficilmente può essere staccata e che di fatto la rende “appestata”. Ultimamente è stata interessante la scelta della federazione tennistica americana di concedere una Wild Card a Maria Sharapova per farla partecipare allo US Open, ma se lì ci sono motivi di business e marketing (visto che Serena Williams è out per la dolce attesa e non sembrano esserci altre regine nel circuito), quando si tratta di basket la NBA e la NBPA non ci vanno per il sottile.

OJ Mayo è stato squalificato per aver assunto sostanze dopanti nella stagione 2016, un autentico shock per un mondo che di solito con queste squalifiche è abituato al cannabis e ad altre sostanze stupefacenti che non devono necessariamente avere fine teleologico dell’implemento delle prestazioni. Mayo invece sembrerebbe aver assunto delle sostanze dopanti in senso tecnico e questo è un affronto al mondo NBA e soprattutto a un sistema in cui l’immagine e la pulizia, la chiarezza, sono un must imprescindibile.

Di lui, ex Grizzlies, compagno di squadra di Dani Hackett e Taj Gibson a USC al college, si erano perse le tracce, dato che un 28 enne che sbaglia difficilmente ritroverà la via di casa. Il ricorso per la riduzione perso, la conferma dei 2 anni di un “ban” che è pesante quanto meritato. Si pensava che, come molti prima di lui, potesse commettere qualche ulteriore sciocchezza, invece è recente la notizia che sta mettendosi al lavoro duramente, perché vuole tornare, vuole dimostrare di aver superato il tutto e che quell’episodio non potrà certo minare ulteriormente la propria carriera.

Per uno che di timidezza ne aveva poca sul campo e che aveva gambe esplosive, si sa che il profumo del parquet e la tenuta fisica sono la chiave, ma si è a affidato a trainer di rango NBA che si stanno prendendo cura di lui. Persi i chili in eccesso, persa la ruggine nei suoi movimenti, si sta preparando per quando l’orologio segnerà il 2018, quando vuole tornare sul palcoscenico, anche e soprattutto per dimostrare di valere quella terza scelta che solo nel primo anno sembrava essere meritata. Non sappiamo né possiamo immaginare come arriverà alla data in cui il ban non sarà più operativo, ma un unrestricted free agent di 30 anni, se fosse sano fisicamente e avesse voglia di riscatto, potrebbe far gola a tanti, per cui non sarebbe insolito che già qualche squadra potrebbe ricominciare a prendersi cura di lui, magari riuscire a trovare il giusto bandolo della matassa e tenersi il colpo in canna per metterlo a roster nel prossimo futuro.