La March Madness si avvicina: chi rischia l'esclusione dal torneo?

Più di una big potrebbe non partecipare alla corsa al titolo
13.02.2018 21:44 di  Massimiliano Zanotti   vedi letture
La March Madness si avvicina: chi rischia l'esclusione dal torneo?
© foto di Twitter Syracuse

Con la March Madness alle porte è il momento di fare il punto sulla situazione. Al Tournament partecipano di diritto le 32 squadre che vincono i Tornei di Conference (automatic bid) mentre gli altri 36 posti verranno decisi dal Committee assegnano i suoi inviti (at-large-bid) dopo aver preso in considerazione alcuni parametri definiti dalla NCAA. Da quest’anno nel valutare la rilevanza degli avversari si considererà più solo la loro classifica RPI ma questi verranno inseriti in uno dei 4 RPI Group definiti in base alla posizione RPI ponderata in funzione di dove si è giocato (casa, campo neutro, trasferta).
I 36 inviti a disposizione del Committee vengono comunicati durante il Selection Sunday, nata come una sorta di conferenza stampa negli anni è diventato un vero e proprio spettacolo televisivo atteso da tutta la nazione. Una volta definite le 68 squadre partecipanti al Tournament, 60 posti del tabellone, detto Bracket, vengono assegnati in base alle teste di serie mentre i 4 residui saranno riempiti dalle vincenti delle “First Four”, 4 partite che inizialmente rappresentavano un turno preliminare ed ora invece sono parte integrante del Bracket rappresentando il “First Round”.

Con l’avvicinarsi del mese di Marzo gli analisti iniziano a fare le loro valutazioni su quali squadre saranno presenti nel Bracket ed essendo gli inviti oggetto di alcune regole note a tutti, negli USA si è creata una pseudo-scienza definita “bracketology” nella quale le squadre sono divise in Lock quelle sicure, Probable quelle probabili e In-the-bubble quelle con ancora delle possibilità. Mancando ancora 3 settimane ai Tornei di Conference preferiamo guardarci intorno per vedere quali squadre magari inaspettatamente, sono In-the-bubble.
Tra quelle più a rischio abbiamo Syracuse che sconta alcune sconfitte contro squadre mediocri come Wake Forest e Georgia Tech alle quali può contrapporre come migliore vittoria quella casalinga contro la 25 RPI, Buffalo.Sempre nella ACC in una situazione simile troviamo Louisville  che nelle ultime 6 partite ha subito ben 4 sconfitte anche se tutte con uno scarto massimo di 10 punti. A UConn la panchina di Kevin Ollie era a rischio perché dopo il titolo del 2014 i risultati sono stati sempre in calando ed il record perdente della scorsa stagione era un punto di non ritorno dal quale la squadra non si sta riprendendo; è vero che il record è in pareggio 11-11 ma è anche vero che un terribile 0-10 contro squadre tra le prime 75 del RPI non rincuora.

La fantastica stagione di Trae Young potrebbe non essere sufficiente a Oklahoma che ha perso 6 delle ultime 8 partite con una serie aperta di 3 sconfitte consecutive contro le buone ma non imbattibili Texas, West Virginia e Iowa State. Nella Big10 avremo probabilmente il maggior numero di sorprese negative perché a Minnesota, partita con 7 vittorie consecutive poi entrata in crisi che ora si trova 3-11 nelle partite di Conference si affiancano Maryland e Indiana. Entrambe con un calendario molto facile (rispettivamente 188^ e 205^ nella SOS), con un record 0-8 nelle partite di RPI Group 1 e con le ultime 4 partite contro avversari mediocri che non offriranno spunti al Committee.
Arizona State che avevamo presentato come una delle ultime squadre imbattute, nella PAC12 ha incontrato molte difficoltà ed ora è 6-6 ma grazie alle prestigiose vittorie con Xavier e Kansas nelle partite di non-Conference è molto probabile riceva un invito. Questo è stato un rapido excursus ma nella prossima occasione saremo più analitici nell’applicare la Bracketology alle principali Conference.