E’ nata l’Olimpia d’Europa? Lo vedremo in futuro, nel frattempo...

La doppia vittoria su Valencia e Bamberg ha rimesso in corsa i biancorossi in Eurolega
18.11.2017 12:59 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
La gioia Olimpia
La gioia Olimpia
© foto di Alessia Doniselli

E’ nata l’Olimpia d’Europa? E’ una domanda che si fanno in tanti, dopo il doppio successo settimanale, prima a Valencia e poi contro il Bamberg, della squadra biancorossa. Visto il passato, ci andiamo ancora un po’ cauti ed aspettiamo altre prove per dare un giudizio così netto, ma certamente questa settimana potrebbe segnare una svolta nella stagione dell’AX Armani Exchange. Lo scorso anno c’erano state due vittorie consecutive, mai però conquistate nel doppio turno, per di più in emergenza, per l’infortunio a Goudelock, i problemi di Bertans e la cattiva condizione di Micov.

Certamente, la classifica ha una faccia molto più interessante, ma fa bene Pianigiani a dire di non guardarla, pensando solo al processo di crescita della sua squadra. Tornando al quesito iniziale, ci sono alcune note a far ben sperare per il futuro. La prima è la difesa, ancora una volta molto solida ed è ormai la terza partita consecutiva (inserendo anche Trento) di questo livello. E si dice che tre indizi fanno una prova… Poi la solidità mentale, per una squadra che è riuscita a non crollare ed a rispondere agli allunghi avversari, vincendo la terza partita su tre successi europei in rimonta. Infine, abbiamo il rapidissimo inserimento di Jerrells, che indubbiamente ha portato una scossa, e la capacità di trovare protagonisti diversi, questa volta è stato il turno di un super Kalnietis

Tutto fatto e pronto, allora? No, perché non mancano dei lati da mettere a posto. Su tutti c’è la tendenza, in alcuni momenti della partita, a palleggiare un po’ troppo senza creare attacco ed affidarsi poi ad una soluzione individuale, subendo così parziali importanti. E questo si collega al punto successivo, cioè la mancanza di continuità nell’arco dei 40 minuti: entusiasmanti le rimonte fatte in questi tre giorni, ma molto rischiose e non sempre possibili. L’ultimo è una condizione fisica di alcuni elementi in difficoltà, come i citati Bertans e Micov, ma anche un Theodore un po’ intermittente. Problemi abbastanza normali, in una squadra nuova. Vincendo si può lavorare meglio per risolverli.