Eurolega: Milano è soft, Spanoulis incanta, tutto facile per l’Oly

Non c'è mai partita al Pireo, tanti minuti in campo per il neo acquisto Kuzminskas
05.01.2018 21:48 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Mindaugas Kuzminskas
Mindaugas Kuzminskas
© foto di Twitter Eurolega

Altro giro, altra sconfitta. L’esordio di Kuzminskas non basta a dare la carica ad un’Olimpia Milano con un atteggiamento difensivo soft e con gli ormai soliti problemi tra gli esterni, in una coppia Theodore-Goudelock che fatica a carburare, se non con i punti del 'Mini Mamba' a gara già andata. Con queste premesse, non solo è impossibile pensare di vincere, ma nemmeno di giocarsela, sul campo dell’Olympiacos Pireo ed il campo non cambia il verdetto, con una netta vittoria (87-80) dei padroni di casa, ben oltre il risultato finale. Già nel primo quarto arriva la doppia cifra di vantaggio, con i greci a disegnare pallacanestro ed a controllare senza mai rischiare nulla. Subito tanti minuti per l’ultimo arrivato: qualche lampo di classe lo ha già mostrato, ma ovviamente servirà tempo per inserirlo. 

Oltre a Young, Gudaitis e Jefferson, non c’è nemmeno Bertans (deve recuperare completamente dal problema al polpaccio) e l’inizio della partita è subito difficile per i biancorossi. Il pick&roll di Spanoulis fa malissimo ad una difesa non al livello dei greci, che puniscono dall’arco e prendono subito il controllo della partita (18-8 al 6’). Il neo acquisto viene buttato presto nella mischia, fa vedere qualche lampo della sua classe e riavvicina Milano fino a -5 (26-21 al 12’) con Jerrells, ma i problemi sono sempre dietro e la fuga ellenica diventa importante nella parte centrale del secondo quarto, quando ritornano le triple, con l’inatteso protagonista Wiltjer (12 punti), per il +16 (39-23 al 17’).

Ci si attenderebbe una reazione d’orgoglio dei biancorossi in avvio di ripresa, ma il trend della partita non cambia, con gli uomini di Sfairopoulos sempre in completo controllo, senza la necessità di mettere ulteriormente il piede sull’acceleratore. Così si va avanti verso la sirena finale, senza particolari sussulti, con l’Armani al massimo a -13, però non mettendo assolutamente mai a rischio il dominio dei padroni di casa, pur con tanti minuti per le seconde linee. Il +19, ancora di Wiltjer, mette definitivamente la parola fine ad un match praticamente mai iniziato, nonostante il tardivo orgoglio milanese, con finalmente tre triple di Goudelock, con anche il -5 a 18" dalla fine. Ma è troppo tardi. E fa innervosire ancora di più, perché l'Olimpia poteva provare a giocarla con questa intensità non solo negli ultimi minuti. 

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