Il Fenerbahce per provare a cambiare pagina...un'altra volta

Fortunatamente per l’Olimpia il tempo per pensare alla disfatta di Firenze è in dirittura d’arrivo, perchè giovedì c’è già un impegno da onorare contro i campioni d’Europa del Fenerbahce (non ci sarà Jordan Theodore, per un trauma distorsivo alla caviglia sinistra)a casa loro e soprattutto con l’orgoglio ferito a loro volta.

Diventa difficile però vedere il bicchiere mezzo pieno e pensare a un’impresa (l’ennesima) che potrebbe cambiare il morale di una stagione. Questa Olimpia aveva iniziato bene combattendo con gagliardia su tutti i campi più difficili d’Europa salvo poi perdersi clamorosamente con l’andare della competizione. Il diktat durante le sconfitte era quello di arrivare pronti e preparati, ma soprattutto in una buono stato psicologico, al primo vero appuntamento della stagione nella coppa Italia e invece la condizione diffusa è stata a dir poco disastrosa con la peggior sconfitta numerica patita nello stivale, ovviamente nel peggior momento possibile.

E se già sarebbe stato difficile alla vigilia accettare di non portare a casa il trofeo, perdere in questo modo, senza lottare, ma senza nemmeno mostrare il minimo barlume di reazione, era anche difficilmente preventivabile.
 Invece si parla oggi di un nuovo bivio, di un’attesa per l’inversione di tendenza o la speranza che una vittoria di blasone in Europa possa svoltare una stagione che sembra incanalata verso il peggio.

Le parole di Proli che invitavano tutti a vergognarsi della prestazione sono di senso compiuto, ma ora c’è bisogno che alle tante parole somministrate per giustificare sconfitte anche pesanti e inopinate, arrivino i fatti e una decisa inversione di tendenza morale, fisica e anche di attaccamento alla maglia se vogliamo.
 Il Fenerbahce, a casa sua, con i suoi campioni e leso nell’orgoglio di aver fatto lui pure una pessima figura in coppa, non sono necessariamente la situazione migliore per ripartire. Ma bisogna farlo, perchè ora davvero non c’è più tempo: o arrivano risposte nel brevissimo periodo o le riflessioni che Pianigiani ha detto di dover fare dovranno essere ancor più radicali.