Il saluto di Portaluppi: “Olimpia la mia vita, è il momento di cambiare”

Ora è ufficiale: il 'Lupo' biancorosso lascia la società per una nuova avventura professionale
19.06.2018 18:31 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Il saluto di Portaluppi: “Olimpia la mia vita, è il momento di cambiare”
© foto di Alessia Doniselli

Una vita all’Olimpia Milano. Un percorso lunghissimo e pieno di successi: 4 scudetti, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe ed una Coppa Korac, per un palmares da fare invidia a buona parte dei rappresentanti del basket italiano e non solo. Prima da giocatore e poi da dirigente, in cui ha vestito le cariche di capitano, presidente e general manager. Ora Flavio Portaluppi ha deciso di voltare pagina: il prossimo 30 giugno lascerà la carica di dirigente biancorosso ed intraprenderà una nuova attività, questa volta in proprio, con il suo ruolo che passerà sulle spalle di Alberto Rossini.

L’Olimpia è stata una grande parte della mia vita fin da quando ero bambino - il saluto del ‘Lupo’ - questo non cambierà mai. Voglio ringraziare il Presidente Livio Proli per avermi permesso di vivere un’esperienza fantastica; tutte le persone con cui ho condiviso tante gioie, dagli allenatori, allo staff sanitario, i colleghi dell’ufficio e naturalmente tutti i giocatori e i tifosi che mi hanno mostrato il loro supporto”. Ma è il momento di cambiare: “Il momento giusto per percorrere una nuova strada nel settore ticketing, organizzazione di eventi e marketing, mettendo a frutto l’esperienza maturata”. 

Un percorso iniziato nelle giovanili, per poi arrivare in prima squadra e diventare il secondo miglior realizzatore da 3 punti della storia del club, con quella tripla fondamentale in gara 4 della finale scudetto 1996 rimasta impressa nella memoria di tutti i tifosi biancorossi. Con alcuni dei quali (della curva) ha avuto divergenze negli ultimi anni da dirigente, per motivi esterni alla gestione della squadra e del campo, superandole sempre con educazione e senza mai alzare la voce. Come era nella sua indole, non andando mai fuori dalle righe, anche quando era in canotta sul parquet.