La crescita di Fontecchio, l’utilità degli altri: l’Olimpia italiana va

Il turnover è da sempre un concetto di ampie discussioni per l’Olimpia Milano. Il durissimo doppio impegno Serie A-Eurolega, soprattutto da quando la massima competizione continentale è su trenta partite, comporta la necessità di ruotare ampiamente gli uomini tra le due competizioni, anche se molte sono state le critiche nelle ultime stagioni per aver sfruttato poco la panchina e, in particolare, gli italiani. Quest’anno Pianigiani ha fatto una scelta ben precisa, almeno per ora: una rotazione a otto/nove giocatori in Europa, per gli altri c’è ampio spazio in campionato.

Quest’ultimo è il caso degli italiani, visto che solamente il naturalizzato Brooks fa parte dell’alternanza europea, mentre i vari Cinciarini, Della Valle, Fontecchio e Burns devono permettere all’AX di tenere alto il rendimento in Serie A. La risposta di quest’ultimi è positiva: in particolare, c’è da notare la crescita dell’ex giocatore di Cremona. Non ha, ovviamente, le responsabilità offensive avute con Sacchetti, ma sta diventando uno specialista difensivo (come domenica su Ledo), senza perdere però la sua buona mano, quando chiamato in causa.

Il capitano è una garanzia, come già mostrato nelle ultime stagioni, e potrebbe meritare dei minuti anche in Eurolega, viste anche le difficoltà mostrate da Jerrells, ancora non tornato al meglio, dopo aver perso l’intera preparazione estiva. Burns riesce tranquillamente a giocare da 5 in Italia, permettendo così il riposo a turno di uno tra Gudaitis e Tarczewski, mentre Della Valle si sta abituando al nuovo ruolo, pur con qualche alto e basso, ma sempre senza far mancare la grinta e la volontà di essere presente. Domenica ci sarà un test probante: Venezia è la rivale numero 1 per il titolo e provare a lanciare un segnale sarà un obiettivo per l’Armani. Anche per quanto riguarda gli italiani biancorossi.