L’Olimpia riparte da Pianigiani, ma è il momento di fare delle scelte

Il day after della figuraccia di Firenze porta le parole di Livio Proli e la conferma di Simone Pianigiani. Dunque, l’Olimpia Milano ripartirà (o proverà a farlo) dal tecnico toscano, con il quale è stato firmato in estate un contratto triennale e che gode dell’immutata fiducia della società biancorossa. Tuttavia non mancano dei dubbi anche su quanto fatto dalla panchina nella partita di ieri e, in generale, in questa prima parte di stagione. Tra questi, la decisione di lasciar fuori Tarczewski, andando così ad inseguire i quintetti piccoli di Cantù, senza provare ad imporre la propria forza e le proprie qualità.

Una squadra di livello di talento superiore, come resta l’EA7 rispetto alla Red October (a maggior ragione senza Culpepper e Crosariol), dovrebbe mettere in difficoltà gli avversari facendoli giocare nel terreno dove non vogliono, mettendo così a nudo i loro limiti e sfruttando i propri vantaggi. Invece, è accaduto il contrario e Cantù è stata bravissima ad approfittarne. Ma questo è solo un punto di una partita, dove si è vista una clamorosa mancanza di personalità della squadra biancorossa: nessuno ha saputo prendere in mano i compagni, dare la scossa, provare a fare qualcosa per reagire.

Bastava guardare le facce di chi era in campo, già a metà del secondo quarto, per capire come sarebbe andata a finire. Sfiduciate, spaesate ed impaurite. Allora servirà fare un ragionamento importante sul roster e fare delle scelte ben precise (sia dal punto di vista degli uomini che nei ruoli all'interno della squadra), per provare a salvare la stagione, vincendo quello scudetto che ora potrebbe diventare non solo un obiettivo, ma un’ossessione ed un peso. Se sarà davvero così, allora il rischio di fallire definitivamente aumenterà in maniera esponenziale, soprattutto vedendo come l'Olimpia ha reagito al primo bivio stagionale ed alle prime difficoltà. Ed i tifosi sono già esasperati...

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