Micov e la Coppa Italia: "Siamo la squadra migliore, dimostriamolo"

L'intervista al numero 5 biancorosso sull'imminente Final Eight
15.02.2018 09:33 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Micov e la Coppa Italia: "Siamo la squadra migliore, dimostriamolo"
© foto di Alessia Doniselli

L’Olimpia Milano si metterà in viaggio oggi verso Firenze, dove da domani inizierà l’assalto alla terza Coppa Italia consecutiva, dopo i due trionfi del 2016 e 2017. I biancorossi affronteranno nel quarto di finale la Red October Cantù, in una sfida molto attesa, come tutti i derby. Il grande ex di questa sfida è Vlado Micov, che ha vestito per due anni la maglia dei brianzoli. Lo abbiamo intervistato per parlare di questo appuntamento toscano, dove l’EA7-Emporio Armani si presenta, come al solito, da favorita. Anche se con molto meno margine, rispetto al passato.

Dopo una prima parte di stagione con molti alti e bassi, è un momento molto importante: la Coppa Italia. Come arriva Milano a questo appuntamento?
Ci serviva un po’ di tempo, con un gruppo completamente nuovo ed un nuovo allenatore, soprattutto con molti stranieri e giocando con roster differenti tra campionato ed Eurolega, per via del regolamento. Ora penso che siamo pronti, nell’ultimo periodo stiamo giocando meglio, abbiamo vinto alcune partite importanti in Eurolega, anche se dobbiamo risalire ancora la classifica, e recuperato il primo posto in campionato. Siamo la miglior squadra in Coppa Italia e siamo abituati a giocare partite così ravvicinate e questo è un grande vantaggio, ma dobbiamo dimostrarlo. Le altre squadre avranno ovviamente le loro possibilità, il nostro primo step è Cantù. Dovremo essere pronti. E’ un derby, loro avranno tanti tifosi in arrivo a Firenze, ma il nostro unico obiettivo è vincere la coppa”.

Quali saranno le chiavi per la partita contro Cantù?
Difendere sul pick&roll è stato il nostro principale problema dall’inizio della stagione, loro giocano sostanzialmente con il ‘run and gun’, hanno tanti giocatori in grado di costruirsi un tiro nei primi sette/dieci secondi. Dovremo difendere forte, stare molto attenti a rimbalzo e minimizzare gli errori, per vincere questa partita”.

Cosa perde Cantù senza Culpepper?
E’ il loro miglior marcatore, con quasi 20 punti di media a partita, sicuramente gli mancherà, ma mi aspetto che gli altri giocatori facciano un passo avanti per cercare di sopperire alla sua assenza. Hanno abbastanza giocatori di talento offensivo per rimpiazzare i suoi punti, noi dovremo difendere forte e costringerli ad avere problemi di falli, visto che non hanno una panchina lunga. Come ho detto, siamo più forti, ma dobbiamo mostrarlo sul campo”.

Ha giocato due anni a Cantù, con grandi ricordi da parte dei tifosi ed anche credo a livello personale. Sarà una partita speciale?
Non è mai facile giocare contro le ex squadre, mi sono trovato molto bene a Cantù ed abbiamo avuto ottimi risultati. Ho ottimi ricordi, ma sono un professionista ed ora sono dell’Olimpia, farò il massimo per aiutare Milano a vincere la partita. Non ci saranno emozioni in campo, siamo professionisti”.

Quali sono le squadre più pericolose per Milano, guardando il resto delle partecipanti?
Abbiamo giocato contro tutti ed abbiamo vinto bene solo contro Cantù. Dalla nostra parte del tabellone abbiamo battuto anche Brescia e Bologna, ma con la Leonessa abbiamo fatto molta fatica ed alla Virtus gioca l’ex capitano di Milano. Avrebbe motivazioni extra, se ci incontrerà. Dall’altra parte del tabellone, ci sono squadre che ci hanno battuto a Milano, come Avellino e Venezia, oppure come Torino contro cui abbiamo perso, mentre Cremona l’abbiamo battuta solo all’ultimo tiro. Tutte le squadre hanno le loro possibilità, perché la Coppa Italia è un torneo piuttosto strano, giocando su una partita secca. Basta una grande giornata o una storta al tiro per cambiare il proprio cammino. Noi dobbiamo far valere la nostra abitudine a giocare partite ravvicinate, visto che abbiamo disputato anche tre gare in una settimana”.

A livello personale, come giudica questa prima parte di stagione?
Il basket è uno sport di squadra, non individuale. Cerchiamo di inserirci in un sistema per conquistare gli obiettivi della stagione. Io sono abbastanza contento a livello personale, ma non per i risultati di squadra, potevamo fare di più sia in Italia ed in Eurolega. Anche se eravamo una squadra nuova e con un nuovo allenatore e ci serviva tempo per costruire un sistema. Ora stiamo crescendo e siamo pronti per mostrare le nostre reali possibilità. Vincere la Coppa Italia sarebbe un’ulteriore grande spinta, anche per cercare di recuperare posizioni nelle otto partite rimanenti di Eurolega e prepararci al meglio per i playoff italiani”.

Durante la sua carriera, è stato allenato da molti ottimi allenatori. Cosa Pianigiani le sta dando di differente in questi mesi a Milano?
Sono il giocatore di maggior esperienza della squadra, avendo giocando molti anni in Eurolega. Quando ho parlato con lui questa estate, prima di arrivare a Milano, mi ha chiesto di mostrare questa esperienza sul campo e nello spogliatoio. E di parlare con i compagni, soprattutto con chi non aveva mai giocato l’Eurolega. Non sono un giocatore che solitamente parlava molto in campo o in spogliatoio, ma sto cercando di dare il meglio per cambiare un po’ le mie abitudini e farlo. Simone è un grande allenatore, ha vinto tanto a Siena ed in Israele, dove è molto difficile farlo se non sei l’allenatore del Maccabi Tel Aviv. Stiamo cercando di utilizzare la sua esperienza e speriamo tutti insieme di raggiungere i risultati attesi dalla società. Cercheremo di renderlo un coach ancora più vincente”.