Olimpia campione d’Italia: le pagelle di fine stagione dei tricolori

I voti ai protagonisti della cavalcata biancorossa, per chiudere definitivamente l'annata 2017/18
17.06.2018 13:27 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Olimpia campione d’Italia: le pagelle di fine stagione dei tricolori
© foto di Alessia Doniselli

Una stagione infinita (ben 76 partite), dove non sono mancati i momenti difficili, ma chiusa con la grande gioia del 28° scudetto. L’Olimpia Milano è di nuovo campione d’Italia, per la terza volta negli ultimi cinque anni, ed allora diamo un ultimo sguardo a questa annata, prima di tuffarci sul futuro e sul mercato (ieri l’annuncio di Della Valle, mentre Portaluppi lascerà il ruolo di GM a Rossini), con le pagelle finali dei tricolori.

Goudelock 7.5 - E’ la media tra una stagione con tanti momenti difficili e dei playoff da MVP, riuscendo a crescere anche in difesa, suo classico punto debole. E proprio una giocata difensiva, la stoppata su Sutton sulla sirena di gara 5, resterà la fotografia del tricolore e questa gli vale mezzo punto in più. Nei prossimi giorni si deciderà il futuro.

Micov 8.5 - Una stagione da Professore per il serbo. Un leader silenzioso, molto spesso in grado di fare la giocata giusta al momento giusto, sia nel corso della stagione regolare che nei playoff. Anche se è arrivato stremato al termine della stagione. 

Pascolo 6 - Una stagione difficile per Dada. Il recupero dall’infortunio avuto a settembre è stato complicato ed ha fatto così fatica ad entrare nelle rotazioni, complice anche un gioco meno adatto a lui di quello con Repesa. Mai però una parola fuori posto.

Tarczewski 7 - E’ migliorato notevolmente nel corso della stagione, diventando un giocatore imprescindibile in coppia con Gudaitis, nonostante abbia ancora molti margini di crescita. Il rinnovo di entrambi è il punto di partenza per l’anno prossimo.

Kuzminskas 6.5 - Arrivato a gennaio, ha fatto tanta fatica ad inserirsi e, fino all’inizio dei playoff, è stato un oggetto misterioso. La post-season, invece, l’ha visto crescere notevolmente, diventando decisivo nelle vittorie in gara 4 a Brescia e nelle ultime due partite della finale scudetto.

Cinciarini 8 - Un vero capitano. Partito dalle retrovie, comunque dando spesso la scossa emotiva al suo ingresso, si è guadagnato sempre più minuti, diventando poi il playmaker titolare dopo l’infortunio di Theodore. Un riferimento per la squadra non solo in campo, ma anche fuori. 

Cusin 6 - Poco impiegato, visto il rendimento degli altri due centri, non ha sfigurato nei pochi minuti in cui è stato messo sul parquet, comprese un paio di apparizioni in finale scudetto.

Abass 6 - Ha faticato per lo scarso utilizzo e per un ruolo di secondo piano. Non ha demeritato, però, molto spesso quando è stato utilizzato, con la ciliegina dell’ottimo rendimento nella decisiva gara 6 di finale.

M’Baye 5.5 - Spiace dare un’insufficienza in una squadra campione, ma il francese, a parte alcuni buoni primi quarti, ha fatto fatica a passare da Brindisi a Milano, finendo poi fuori dalle rotazioni per il turnover. 

Theodore 6 - Non aveva giocato male prima dell’infortunio di febbraio, però probabilmente era incompatibile con Goudelock sul parquet (fuori sono grandi amici). Bello il suo atteggiamento, una volta escluso per turnover: il primo ad incitare i compagni e ad abbracciare Pianigiani dopo la conquista dello scudetto.

Bertans 6.5 - Un tiratore puro, ha avuto un po’ di alti e bassi, con periodi di grande precisione ed altri in cui faticava a trovare la via del canestro. Anche lui, come il resto della squadra, è salito di rendimento nei playoff.

Jerrells 6.5 - ‘The Shot’ è tornato ad ottobre con i 30 punti a Valencia, prima di un periodo piuttosto complicato. E’ andato in più di un’occasione fuori giri, ma ha anche risolto alcune partite ed ha messo il 2/2 ai liberi più importante dell’anno, quelli in gara 5 della finale.

Gudaitis 9 - L’MVP della stagione. Il centro lituano è stato spesso il migliore in campo dei biancorossi sia in campionato che in Eurolega, ha fatto la differenza vicino a canestro sui due lati del campo ed ha fallito davvero pochissime partite. Il miglior colpo di mercato degli ultimi 20 anni.
 

All. Pianigiani 7 - Non gli abbiamo risparmiato critiche per una squadra che faticava a salire di rendimento, quello che invece l’EA7 ha fatto nella seconda parte di stagione e, in particolare, nei playoff. Tenendo il gruppo unito, nonostante le esclusioni per il turnover.