Olimpia, questa è la vittoria del gruppo. Ma anche della società

I biancorossi non hanno cambiato nella tempesta ed hanno avuto ragione
20.02.2017 16:28 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Olimpia, questa è la vittoria del gruppo. Ma anche della società
© foto di Alessia Doniselli

Un anno fa era stato tutto molto facile, tre partite dominate dall’inizio alla fine ed un successo senza alcuna discussione. Quest’anno l’Olimpia Milano si è ripetuta, ma in maniera radicalmente opposta: ha battuto Brindisi sulla sirena nei quarti, poi Reggio Emilia e Sassari in rimonta, rischiando fino all’ultimo minuto in ogni partita. Due vittorie diverse, ma con un denominatore comune: la squadra di Repesa era partita con i favori del pronostico ed è riuscita a rispettarli, così come era poi accaduto anche nella finale scudetto 2016 e nella Supercoppa Italiana di inizio stagione.

Detto così può sembrare normale e scontato, ma sul campo poi bisogna mostrarla quella superiorità, altrimenti si potrebbe fare a meno di scendere sul parquet, se vincesse sempre la più forte e la favorita. Non è stata una Milano bella e dominante, quella delle Final Eight 2017, ma capace di tirare fuori il carattere e le giocate giuste quando serviva (pur senza Simon), come spesso fanno le grandi squadre. E in Italia ormai l’EA7-Emporio Armani lo è, dopo aver vinto in sequenza gli ultimi quattro trofei e con la possibilità di proseguire il filotto nei prossimi mesi, a partire dallo scudetto del prossimo giugno.

Se Hickman è stato (giustamente) l’MVP della finale, non è facile dire chi è stato il migliore dell’intera manifestazione. Forse non c’è, perché è stata davvero una vittoria di gruppo e del gruppo (squadra e staff tecnico), capace di ricompattarsi, dopo la disastrosa fine di 2016 che ha compromesso l’Eurolega, ma poteva spaccare la squadra e mandare all’aria l’intera stagione. Non è stato così ed allora i meriti vanno dati anche alla società, con la decisione di Proli di non cambiare allenatore e roster nella tempesta, come sarebbe stato forse più facile. Lo avevamo detto e scritto anche noi ed allora probabilmente avevamo torto, pur non potendoci essere ovviamente alcuna controprova di come sarebbe andata con altre scelte. Ma la Coppa Italia è rimasta a Milano e chi vince ha sempre ragione.