Quale posto per Milano nella nuova Eurolega dalle grandi firme?

L’Olimpia sta svolgendo un mercato ambizioso, come le rivali continentali: cambieranno i rapporti di forza a livello continentale?
16.07.2019 13:20 di Ennio Terrasi Borghesan Twitter:    vedi letture
Quale posto per Milano nella nuova Eurolega dalle grandi firme?
© foto di Flickr Olimpia Milano

Il prossimo 3 ottobre si ripartirà da quei maledetti ultimi 15 minuti di Istanbul, quasi sei mesi esatti prima. Quel finale che impedì all’Olimpia di tornare tra le prime otto d’Europa, da cui manca da 5 anni (2014), al termine di una campagna continentale coraggiosa e incoraggiante ma sgonfiatasi sul più bello, oltre che successivamente condizionante sul piano nazionale.

Il ritorno ai vertici tricolori è senz’altro un obiettivo importante per la nuova Milano di Ettore Messina, ma l’Obiettivo con la O maiuscola è probabilmente l’affermazione a livello europeo, che passerà in primis dal ritorno tra le top 8 del Continente per poi, dalle prossime stagioni, tentare con decisione l’assalto alle prime quattro, alle Final Four: posizioni da cui Milano manca dal 1992. Il mercato, tra colpi ufficiali (White, Moraschini) e da annunciare (Rodriguez) o nomi accostati e trattati (Williams, Roll, Ulanovas oltre agli azzurri Datome e Melli) è senza dubbio ambizioso oltre che condotto nel rispetto di una squadra che, rispetto allo scorso anno, necessita di ritocchi mirati, visto l’obiettivo sfumato sul più bello con attenuanti non irrilevanti da considerare.

Una domanda che quindi può sorgere è sul quanto siano cambiate, in questa prima parte d’estate, le gerarchie continentali. È sotto l’occhio di tutti il mercato “prepotente” del Barcellona, che ha strappato alla NBA Mirotic e Abrines (due colpi che valgono doppio, visto che parliamo di due spagnoli), e a concorrenti europee giocatori come Davies e Higgins, oltre alla conferma a medio-lungo termine di pedine importanti in Heurtel e Hanga. Se i blaugrana sono i re del mercato, un discorso molto positivo si può fare per il Fenerbahce, che pur perdendo pedine importanti in Melli e Guduric non ha arretrato, accogliendo De Colo, Westermann e Derrick Williams, oltre ai rinnovi importanti di Sloukas e Datome.

Più mirate le novità di CSKA (Strelnieks, Voigtmann e Hilliard), Efes (Peters e Geçim), Real (Laprovittola e Mickey) e Zalgiris (con un poker di neo-arrivi abbastanza fresco, Lekavicius a parte, di esperienza Eurolega) mentre il Panathinaikos ha perso Pitino per accogliere un’altra icona del basket NCAA in Jimmer Fredette e il Baskonia a oggi ha firmato il solito Micheal Eric a fronte di partenze importanti. Se la situazione è questa tra le otto “da playoff” di un anno fa, tra quelle “fuori” l’Olimpia è probabilmente la più attiva e la “frontrunner” a entrare in sostituzione, pur considerando i colpi importanti di Maccabi (Wolters e Othello Hunter, col possibile ritorno di Casspi) e Valencia (Motum e Colom), mentre persiste l'incognita Olympiacos che dovrà affrontare anche la A2 greca. Molto attive anche le “matricole” sin qui: Asvel e Zenit, infatti, sono le due squadre con il maggior numero di volti nuovi a oggi. Per un’Eurolega che attende il suo calendario ma che sta iniziando a trovare una sua conformazione.