Una macchina da doppie-doppie: l’energia di Burns per l’Olimpia

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Otto-nove mesi fa sembrava a un passo dalla Virtus Bologna, che stando ai rumors di stampa sarebbe stata disposta a pagare anche un ricco buyout per assicurarsene le prestazioni.

Oggi, invece, Christian Burns è un giocatore dell’Olimpia Milano, uno dei primi annunciati in questa lunga estate biancorossa. Per il nativo di Trenton, italiano per matrimonio dall’aprile 2016, è la grande occasione di una carriera da journeyman che oltre l’ha portato per Polonia, Portogallo, Germania, Ucraina, Israele, Italia (Montegranaro), Russia, Repubblica Ceca e Emirati Arabi Uniti prima di ottenere la cittadinanza italiana che l’ha stabilizzato nel nostro paese (e in Lombardia, visto che l’esperienza milanese seguirà quelle con Brescia e Cantù) portandolo anche a vestire la maglia della nazionale.

In meno di 12 mesi Burns ha già collezionato 25 presenze in azzurro, affermandosi come un punto fermo anche del ciclo Sacchetti in vista di un settembre in cui dovrà probabilmente condividere il posto di passaportato con Jeff Brooks. È nell’ultima stagione che però Burns, in maglia Cantù, si è consacrato come uno dei migliori lunghi del campionato italiano, chiudendo l’anno con una roboante doppia doppia di media (14.2 punti e 10.0 rimbalzi in 30.5 minuti) con percentuali rispettabili da 2 (56.9%, che sale a 62.2% nelle vittorie di Cantù).

A Milano l’ex canturino e bresciano può quindi portare tanta solidità -e avvicinarsi ai numeri registrati nell’ultima stagione- anche da 5, nel caso in cui dovesse rendersi necessario un turnover della coppia Gudaitis-Tarczewski: da verificare però il suo impatto in Eurolega, in cui sarà un debuttante assoluto. Le sue caratteristiche fisiche ne rendono improbabile l’impiego da 4 anche in Europa, ma un miglioramento nel tiro dalla lunga distanza potrebbe aiutarlo nel trovare minuti anche durante le settimane europee.