La Prealpina: "Tegola su Varese, Clark torna negli USA"

La rassegna stampa di Lunedì 2 Marzo
02.03.2020 10:20 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
La Prealpina: "Tegola su Varese, Clark torna negli USA"

Non solo le partite rinviate: il Coronavirus causa problemi collaterali, come riportato dalla Prealpina
"L'emergenza coronavirus produce un danno collaterale in casa Pallacanestro Varese. Jason Clark ha chiesto di lasciare il club bianco-rosso per fare rientro negh Stati Uniti: la notizia della sospensione dei voli da e per gli Stati Uniti di alcune compagnie aeree ha definitivamente indotto l'atleta biancorosso a concludere l'avventura in Italia e fare rientro a casa. La compagna di Clark è infatti in dolce attesa con il termine per la nascita del primogenito fissato per il 20 marzo: il rischio di essere sottoposto a quarantena e non poter assistere al lieto evento ha indotto il giocatore alla decisione di fare ritorno in patria per evitare rischi di qualsiasi genere. Per il club del presidente Vittorelli è indubbiamente una tegola, soprattutto perché riguarda il giocatore più performante dell'ultimo periodo (18,3 punti e 7,6 rimbalzi nel mese di gennaio) con la necessità di tornare sul mercato in un momento nel quale l'Italia - e in particolare la Lombardia - non sono destinazioni particolarmente gradite per gli stranieri. Varese ha provato a convincere Clark a recedere dal proposito, ma alla fine ha dovuto prendere atto della decisione irrevocabile del giocatore e iniziare a setacciare il mercato in cerca di un sostituto. Così Andrea Conti, che nella nottata di ieri è diventato padre per la terza volta con la nascita di Elisa, ha dovuto mettere da parte i festeggiamenti per il lieto evento e tuffarsi in un mercato dalle tempistiche e dagli sviluppi complicati. La richiesta unilaterale di rescissione - così come nel caso precedente di Peak - libera chiaramente risorse per il sostituto di Clark; a questo punto però sarà difficile trovare un giocatore ad hoc per le necessità di Attilio Caja, visto il momento avanzato della stagione e la congiuntura del mercato si punterà principalmente sul miglior giocatore disponibile partendo dalle disponibilità nel ruolo di "combo-guard", ossia un elemento capace di produrre punti con la palla in mano che possa giocare con e per Mayo così come negli intenti iniziali doveva essere Jason Clark. E così come era stato effettivamente nel mese di gennaio, quando dopo il rischio taglio precedente alla trasferta di Treviso - scongiurato grazie ai 30 punti messi a segno con relativo raid al Pala Verde - l'esterno ex Francoforte si era messo a giocare secondo le aspettative estive. «È chiaro che per noi è un danno, perché Clark era il giocatore più in forma del roster - conferma Conti - Però di fronte ad una richiesta del genere non ce la sentiamo di opporci; il problema è che la situazione è sempre più difficile da controllare soprattutto per le famiglie degli stranieri...». La caccia al sostituto di Clark è aperta e l'obiettivo è quello di stringere entro le prossime ore per avviare le pratiche relative a visto e tesseramento (l'OJM ha ancora il settimo e ultimo slot extracomunitario, potendo ancora pescare senza vincoli di passaporto). A questo punto serve un rinforzo di qualità senza troppi vincoli sul pedigree stile usato sicuro già visto in Italia, toccherà allo staff dell'OJM trasformare questo imprevisto sgradito in una possibilità di migliorare la squadra con un elemento di valore. Certo tutto il lavoro di 4 settimane per inserire Carter passerà in secondo piano vista la necessità di una ulteriore correzione in corsa; a questo punto il possibile ed ulteriore rinvio del derby di domenica prossima contro Milano non sarebbe certo una cattiva notizia per una Varese alle prese con un nuovo innesto nello scacchiere di coach Caja. "

Il Tempo riporta il fallimento dell'ipotesi azionarato popolare per la Virtus Roma: "L'appello cade nel vuoto. Si chiude con un nulla di fatto la campagna di «Equity Crowdfunding» lanciata lo scorso dicembre dalla Virtus Roma, con le sottoscrizioni ferme a sole 16mi-la euro a fronte dell'obiettivo minimo di 500mila. «Avremmo voluto allargare la partecipazione alla gestione del club - si legge in una nota della società - coinvolgendo la Città e i principali stakeholder del basket iniziando da tifosi, appassionati, sportivi e, ovviamente, società sportive e organizzazioni e istituzioni che vivono e danno vita alla pallacanestro a Roma e nel Lazio. Qualcosa non ha funzionato. Forse lo strumento di equity crowdfunding è troppo nuovo e poco conosciuto. Forse questa Città ha difficoltà a credere nelle proprie potenzialità e nel proprio futuro, come si riscontra in tante attività economiche e industriali, e non solo nel mondo dello sport e dell'entertainment». Se la campagna non ha raggiunto i risultati sperati, il club è pronto a rilanciare verso nuove strategie per assicurarsi un futuro sostenibile. «Continueremo a lavorare per cercare le soluzioni migliori - prosegue la nota - per realizzare un grande progetto, prima di arrenderci all'idea della Capitale senza una Virtus in grado di competere con dignità in Italia e in Europa percorreremo altre strade. Non vogliamo soluzioni di secondo piano per la Virtus Roma e per Roma. Questa Città e questo nobile sport meritano l'eccellenza»."