Repesa: "Non bisogna trovare scuse, ma cambiare la mentalità"

Le parole dei protagonisti dopo la sconfitta contro il Bamberg.
23.03.2017 23:13 di Simone Mazzola Twitter:    vedi letture
Repesa: "Non bisogna trovare scuse, ma cambiare la mentalità"
© foto di Alessia Doniselli

Si apre con la domanda, fisiologica sulla buona partita di Raduljica: “Meglio tardi che mai con Miro, ma non basta giocare un quarto bene per cambiare un’impressione che non è stata buona fino adesso”. La sconfitta ha sinistre somiglianze con le precedenti: “Mi dispiace perché abbiamo perso nello stesso modo in cui avevamo fatto con la Stella Rossa. Abbiamo vinto tre quarti e perso il primo con un break pesante e decisivo”.

Anche le cause sono le stesse: “Non siamo rientrati in difesa, non abbiamo parlato, abbiamo finito con tre falli il primo quarto e nessuno era arrabbiato. Ho speso due timeout per lottare con tutti e qualcosa si è visto dal secondo quarto in poi, ma quando si va sotto di quindici è difficile recuperare”. Serve un cambio di rotta soprattutto mentale su tutta la linea: “Chiedo a Raduljica e non solo a lui di essere intensi su entrambi i lati del campo, perché bisogna essere aggressivi dal rimbalzo d’attacco. Non abbiamo perso perché abbiamo sbagliato un canestro facile o perso palloni magari scioccamente, ma solamente perché non siamo stati aggressivi per quaranta minuti”.

Gli infortuni e le assenze ci sono, ma non devono essere un alibi: “Non voglio trovare scuse, voglio solo cambiare una mentalità che non va bene. Per noi deve essere un privilegio giocare l’Eurolega e non possiamo partire nelle analisi dalle attenuanti”. Miroslav Raduljica nonostante la buona prestazione non si ritiene soddisfatto: "Abbiamo dimostrato di poter giocare con energia e intensità. il secondo tempo è stato molto migliore del primo, così come la mia prestazione, ma non posso essere contento perchè abbiamo perso la partita".

Ci sono anche due battute di Andrea Trinchieri prima su Melli: “Nicolò è un uomo, un professionista, un giocatore di basket. E’ il nostro uomo franchigia, ha fatto quello che serviva alla squadra, come sempre”. E poi su Milano: “Ho scritto sulla carta d’identità: nato a Milano e nessuno lo cambierà. In tanti sono venuti a vedere me e la cosa mi riempie di gioia. Non poteva essere una partita normale, perché sto bene dove sto, ma tornare qua è sempre speciale”.

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