Cremona-Venezia, di nuovo contro 12 mesi dopo: le chiavi della sfida

Stasera al via la seconda semifinale: Vanoli e Reyer si ritrovano dopo il quarto dello scorso anno, ma la musica è molto diversa.
30.05.2019 12:09 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
Cremona-Venezia, di nuovo contro 12 mesi dopo: le chiavi della sfida
© foto di Instagram Cremona

Un anno dopo, ma a mondi invertiti. La serie che inizierà stasera tra Vanoli Cremona e Reyer Venezia, e che mette in palio un posto in finale scudetto, non è -come per Milano-Sassari- un unicum nella storia recente del basket italiano. È la terza volta nelle ultime quattro stagioni, infatti, che le due squadre si sfidano in un incrocio playoff, ma è una sfida per certi versi inedita: i due precedenti, infatti, fanno riferimenti a due quarti di finale entrambi vinti brillantemente dall’Umana (3-1, con fattore campo a sfavore, nel 2015/16 e 3-0 lo scorso anno), mentre questa volta si parla di semifinale, ed è Cremona ad avere dalla sua il vantaggio casalingo anche grazie all’ultimo precedente stagionale tra le due squadre, un 80-65 che ha dato alla squadra di Sacchetti il vantaggio nello scontro diretto.

È una serie difficile da decifrare perché, pur essendo passato meno di un mese dall’ultimo incrocio le due squadre arrivano a stasera in condizioni abbastanza diverse dallo scorso 5 maggio: Venezia ha ancora l’incertezza relativa allo stato di Stefano Tonut (ancora in dubbio dopo l’infortunio patito in gara 1 contro Trento) e una condizione ondivaga per quanto riguarda alcuni giocatori chiave. Haynes in gara 5 contro l’Aquila ha dato segnali importanti, mentre dopo un ottimo impatto a inizio serie Gaspar Vidmar è calato alla distanza. Proprio lo sloveno può essere un barometro importante: a inizio mese Sacchetti preparò la sfida lasciando relativa libertà d’azione a Watt e puntando a rompere le altre fonti di gioco, riuscendoci. 

Dal lato suo Cremona affronta la serie con più riposo e più tranquillità alle spalle, senza particolari problemi fisici o di condizione e un Crawford che contro Trieste ha dimostrato di strameritare il titolo di MVP stagionale. È plausibile pensare che le chances della Vanoli possano crescere proporzionalmente al rendimento dei giocatori di “secondo piano”: nell’ultimo precedente fu decisivo -nell’ultimo quarto- Ricci, chiamato a dare il massimo come Stojanovic e Aldridge, per sopperire alla differenza di profondità tra le due rotazioni. Di certo, quella che parte stasera è una serie che si annuncia davvero intrigante, e che potrebbe spingersi ben oltre le tre gare “certe”.